Inchiesta choc ad Ancona: cooperativa registrava migranti inesistenti per truffare lo Stato. Sette indagati, 3 misure cautelari

Inchiesta choc ad Ancona: cooperativa registrava migranti inesistenti per truffare lo Stato. Sette indagati, 3 misure cautelari
Inchiesta choc ad Ancona: cooperativa registrava migranti inesistenti per truffare lo Stato. Sette indagati, 3 misure cautelari
di Maria Teresa Bianciardi
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Venerdì 9 Giugno 2023, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 15:26

ANCONA - Registravano la presenza di migranti nei centri di accoglienza e percepivano quasi 30 euro al giorno per ogni clandestino ospitato: ma si trattava di migranti fantasma che non avevano mai messo piede nella struttura. Stranieri inesistenti che servivano però a mettere in atto una vera truffa ai danni dello Stato. E nelle scorse ore al termine di una complessa attività investigativa durata quasi due anni, sono state disposte tre misure cautelari con interdizione a contattare la pubblica amministrazione per la durata di 10 mesi a tre dei 7 indagati che devono rispondere appunto di truffa aggravata ai danni dello Stato commessa in concorso tra loro.

La truffa dei migranti fantasma nei centri di accoglienza: 7 indagati e 3 misure cautelari

Una indagine, quella portata avanti dalla Polizia di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo, che ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora di profitti illeciti costruito attorno all'accoglienza dei migranti sbarcati in Italia e dislocati nelle diverse province marchigiane, tra cui appunto quella dorica.

Gli inquirenti hanno anche disposto il sequestro preventivo di cinque immobili ad Ancona adibiti a centri Cas, con relativi mobili. 

L’inchiesta, avviata nel 2021, ha visto coinvolti i vertici e alcuni dipendenti di una cooperativa onlus che si occupa prevalentemente dell’accoglienza dei migranti nell’ambito di contratti di appalto e convenzioni stipulate con diverse Prefetture, tra le quali quella di Ancona, svolgendo quindi la propria attività nei territori delle Prefetture interessate.

Ecco il modus operandi per raggirare lo Stato

L’attività investigativa ha fatto emergere che il rappresentante legale e presidente del Consiglio di amministrazione della società, in concorso con il vice presidente del Consiglio di amministrazione e consigliere, insieme ad altri cinque dipendenti indagati nella stessa vicenda giudiziaria, con artifizi e raggiri consistiti nella falsa attestazione in appositi registri della presenza degli ospiti stranieri presso i Centri di accoglienza di Ancona gestiti dalla società cooperativa, inducevano in errore i funzionari della Prefettura di Ancona, ottenendo l’indebito pagamento da parte dell’ente di 29,52 al giorno per ogni ospite segnalato come falsamente presente.

I mirati controlli della Prefettura e le perquisizioni eseguite dalla Squadra mobile su delega della Procura della Repubblica di Ancona presso le sedi della cooperativa, «hanno permesso di rinvenire e sequestrare numeroso materiale probatorio che andava a suffragare quanto già emerso nelle precedenti fasi dell’indagine». Per questo motivo il Gip di Ancona ha emesso l'ordinanza delle misure cautelari con il sequestro degli immobili.

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