ANCONA - I colpi con un bastone alle gambe, l’aggressione con il coltello e il tentativo di metterle un cuscino sulla faccia per non farla respirare. Sono le contestazioni che la procura ha addossato a un 47enne anconetano, finito a giudizio con l’accusa di lesioni personali aggravate nei confronti dell’ex moglie. Ieri è partito il processo davanti al giudice Martina Marinangeli.
La richiesta
La vittima, tuttora dimorante in una struttura protetta, si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Calogiuri.
Non ce a faceva più
Quel giorno tutto sarebbe nato dalla decisione della parte civile di andarsene di casa: non ce la faceva più a condividere la sua vita con l’uomo che aveva sposato. Ne sarebbe nata una violenta discussione, al termine della quale era andata in scena la brutale aggressione. Stando a quanto raccontato dalla vittima quando aveva sporto denuncia alla Squadra Mobile, il marito si era scagliato contro di lei a più riprese. In un primo momento, lui avrebbe cominciato a scagliare oggetti contro sua moglie e poi, in una escalation di violenza, le avrebbe strappato i vestiti di dosso per poi colpirle le gambe con un bastone.
E ancora: la vittima ha raccontato un tentativo di strozzamento in cui il 46enne le avrebbe stretto le mani al collo. L’uomo avrebbe anche tentato di soffocarla, mettendole un cuscino in faccia. La donna aveva tentato di sottrarsi all’aggressione, ma era stata raggiunta dal marito armato di coltello: per ripararsi dai colpi si era ferita. Da ottobre sull’imputato, difeso dall’avvocato Marco Giorgetti, pende il divieto di avvicinamento alla vittima. Processo rinviato ad aprile.
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