Ancona, pretende un fascicolo, insulta
tutti e poi aggredisce la dirigente

Ancona, pretende un fascicolo, insulta tutti e poi aggredisce la dirigente
di Fedrica Serfilippi
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Giovedì 25 Luglio 2019, 04:35

ANCONA - «È entrato in ufficio pretendendo di fare delle copie a un fascicolo. Poi, ha insultato tutti, dandoci dei delinquenti. Alla fine, mi ha preso per il braccio e strattonata». È la descrizione della bagarre accaduta ieri mattina al secondo piano del tribunale, dove ha sede la cancelleria civile.

Carabiniere aggredito da un magrebino sospettato di un furto

A raccontarla è la dirigente dell’ufficio, la dottoressa Maria Luisa Cerioni, aggredita verbalmente e poi fisicamente da un utente del palazzo di giustizia, arrivato in corso Mazzini per poter visionare un fascicolo. Per riportare la situazione alla calma e cristallizzare la dinamica dell’episodio sono dovute intervenire due pattuglie delle Volanti, chiamate dal personale della cancelleria. Gli agenti hanno ascoltato le versioni dei fatti e preso i dati delle persone coinvolte nell’accaduto.
 
Sul posto, non sono arrivati gli operatori del 118 per volontà della vittima. «Vedo se faccio in tempo a raggiungere da sola il pronto soccorso» diceva ieri mattina, poco dopo l’aggressione. «Sicuramente, farò denuncia contro quella persona. Ho ancora i segni sul braccio destro». Quella persona è un uomo di mezza età residente a Jesi, volto non nuovo agli operatori del tribunale anconetano. Tutto è accaduto attorno alle 10, quando gli uffici del palazzo di giustizia stavano regolarmente portando avanti il loro lavoro. A un certo punto, in cancelleria civile si è presentato lo jesino. Primo allo sportello, poi alla porta dove – in teoria – hanno solo accesso gli addetti ai lavori. Come è entrato, sarebbero iniziati gli attimi di tensione. «Diceva che siamo tutti dei delinquenti – ha raccontato la dirigente -. Voleva le copie di un fascicolo, ma non potevamo darglielo perché non era neanche a suo nome». Poi, l’aggressione fisica. «Mi ha preso il braccio destro e me lo ha tirato. Mi sono sentita dire da lui: “Mi tolga le mani di dosso”, quando in realtà era lui che mi stava strattonando». Dopo poco tutto è tornato alla normalità. L’utente avrebbe anche cercato di raggiungere il quarto piano, dove si trova l’ufficio del presidente del tribunale, il dottor Giovanni Spinosa, ma non lo ha trovato. Gli strascichi dell’episodio di ieri mattina si potranno vedere nella denuncia che la dirigente ha promesso di sporgere. Ma non è la prima volta che i palazzi di giustizia del capoluogo dorico sono teatri di episodi al limite. L’ultimo è capitato proprio nell’immobile recentemente dedicato al magistrato Vittorio Salmoni. È avvenuto lo scorso aprile e ha riguardato una 50enne straniera. La donna aveva appena finito di testimoniare a processo contro la figlia, quando è uscita dall’aula per tentare di gettarsi dal quinto piano, scavalcando la balaustra. È stata la prontezza di alcuni avvocati e dei carabinieri in servizio di vigilanza a sventare il peggio. L’8 gennaio, invece, è stato fermato al tribunale dei minori un 34enne della provincia di Pesaro.

La security, al momento del controllo, gli aveva trovato attaccato alla cintola dei pantaloni un coltello dalla lama lunga 9 centimetri. Situazione simile per una donna che, nel luglio 2018, era stata bloccata all’ingresso della Corte d’Appello, dove si stava recando per poter fare il giudice popolare. Nella borsetta era stato trovato un coltello di 27 centimetri. 

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