ANCONA - Non c’è pace al parco Gabbiano: i baby vandali di Torrette sono tornati a colpire. Stavolta hanno preso di mira i bagni pubblici. Hanno sfondato un wc, rendendolo di fatto inutilizzabile, al punto che sulla porta d’ingresso è stato affisso un cartello per segnale che il bagno è attualmente “chiuso per atti vandalici”. Si tratta del terzo blitz nel giro di cinque giorni: continua la sfida dei teppisti alle forze dell’ordine, ma anche agli abitanti di Torrette, sempre più inferociti e sconfortati. Aveva suscitato clamore la prima bravata di lunedì scorso. Alcuni ragazzini avevano danneggiato i giochi inclusivi appena inaugurati dal Comune e pensati per far divertire i bambini con disabilità insieme agli altri.
L'ennesimo raid
Un raid spaccatutto perfezionato a tempo di record perché quei giochi erano stati installati pochi giorni prima nell’ambito di un appalto complessivo da 200mila euro che riguarda anche la riqualificazione di attrezzature ludiche per altre aree verdi della città.
L'ultimo danno
Non sapendo più cosa spaccare, stavolta i teppistelli se la sono presa con i bagni pubblici, arrecando un danno ancor maggiore alla collettività perché hanno rotto un sanitario che ora non può essere utilizzato dai frequentatori del parco Gabbiano, come spiega il foglietto appiccicato sulla porta d’ingresso. «Purtroppo hanno sfondato il wc - dice Arnaldo De Angelis, uno degli “angeli custodi” di Torrette che ha a cuore il quartiere e se ne prende cura -. Non sappiamo se sia successo di pomeriggio o di sera, ad ogni modo abbiamo contattato l’assessore Foresi chiedendo di avvisare le forze dell’ordine. Bisognerebbe aumentare la presenza dei vigili nel parco, perlomeno per un periodo, perché gli atti vandalici si ripetono senza sosta. Ma perché sempre qui? Con chi ce l’hanno questi ragazzini?». I bulli dominano Torrette. Si sono impadroniti non solo del parco Gabbiano, ma anche degli spazi abbandonati del centro commerciale viola, divenuto il loro quartier generale. Un covo fuori controllo, dove si spaccia, si beve, ci si droga, si distrugge tutto, si lanciano sassate sulle auto parcheggiate. Un’escalation di episodi sempre più gravi, culminati con il pestaggio di un 60enne inseguito fin sotto casa da un gruppo di minorenni solo perché li aveva rimproverati. La spedizione punitiva era costata 30 giorni di prognosi alla vittima che poi ha sporto denuncia alla polizia.