ANCONA Una folle roulette russa. Lanciavano le pietre, anche massi da 4-5 chili, dalla collina del parco del Monumento di Castelfidardo per farle arrivare fino alla strada, noncuranti del passaggio delle auto. Tre erano rimaste danneggiate. Perché i “proiettili”, in alcuni casi, avevano sfondato i finestrini. Quei giorni di fine aprile 2021, quando ancora l’Italia era alle prese con le limitazioni anti-Covid, potevano trasformarsi in tragedia. Non lo sono diventati solo perché, per fortuna, nessun conducente era rimasto ferito dai lanci meschini.
Il procedimento
Dietro a quel gioco pericoloso, stando alla procura dei minorenni sulla scorta delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Osimo, ci sarebbe stato un gruppetto composto da sette ragazzini, tutti residenti in Val Musone e di età compresa tra i 16 e i 17 anni.
Gli accertamenti
Dopo le denunce e le segnalazioni, i carabinieri si erano organizzati con degli appostamenti ed avevano estrapolato le immagini del sistema di videosorveglianza del Parco delle Rimembranze. Le spycam sono state determinanti per risalire alla comitiva composta dai sette ragazzini. Lungo la scarpata, oltre i sentieri ufficiali del parco cittadino, era stata allestita una vera e propria postazione di lancio: tronchi e secchi di plastica usati come sgabelli; due bidoni della vernice pieni di pietre, presumibilmente i detriti recuperati dal cantiere per la riqualificazione del Monumento; attorno involucri di snack e bevande comprate in un supermercato della zona con tanto di busta e scontrino.