Caduti dalle scale e precipitati dai ponteggi: a Torrette i feriti nella fuga per salvarsi dal terremoto

Caduti dalle scale e precipitati dai ponteggi: a Torrette i feriti nella fuga per salvarsi dal terremoto
Caduti dalle scale e precipitati dai ponteggi: a Torrette i feriti nella fuga per salvarsi dal terremoto
di Claudio Comirato e Michele Rocchetti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Novembre 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 08:34

ANCONA - Caduti dalle scale, precipitati dai ponteggi, scivolati mentre cercavano di mettersi in salvo. Nessuno per fortuna è stato travolto da crolli o calcinacci, ma il terremoto ha comunque causato diversi feriti che si sono infortunati nella fuga.

 

Una 77enne si è rotta il femore dopo essere inciampata su un muretto in via Capodistria: è stata portata all’ospedale dalla Croce Rossa che ha soccorso anche un 53enne colto da una crisi di panico alla stazione. A Torrette è andato pure un uomo che in via Friuli è scivolato e si è lussato una spalla. Paura per una 26enne incinta, scesa in strada mentre la terra tremava: la Croce Gialla l’ha soccorsa in corso Garibaldi per un malore e l’ha portata al Salesi. Sospiro di sollievo, invece, per un residente di via Crocioni che non rispondeva al telefono: i parenti hanno temuto il peggio, ma quando la Croce Gialla e i vigili del fuoco sono entrati in casa, hanno trovato l’anziano che dormiva beatamente. 

Le testimonianze

Paura e dolore si mescolavano ieri al Pronto soccorso. «Mi stavo preparando il caffè quando è arrivata la prima scossa – racconta Angelo Spinelli, 53 anni, residente in piazza d’Armi -.

Quando ho sentito la seconda, mi sono lanciato verso le scale». Nella fuga ha perso l’equilibrio ed è ruzzolato sui gradini. «Ho sbattuto la testa, mi faceva male dappertutto e perdevo sangue. Mia nuora mi ha accompagnato in auto a Torrette. Adesso ho 4 punti in testa e sto aspettando i risultati della Tac». Le cadute dalle scale sono state la principale causa di infortunio. «La scossa è stata proprio grossa, mi sono spaventata da morire – dice Ada Cirioni, 93 anni -. Sono uscita di casa e per non prendere l’ascensore mi sono fatta tre rampe di scale, ma ho perso l’equilibrio e sono caduta. Mi faceva male un ginocchio, non riuscivo più ad alzarmi. I vicini hanno chiamato l’ambulanza». All’ospedale lo choc è dipinto negli occhi delle persone infortunate. «Sono qui con mio figlio – racconta Riccardo Masi di Gallignano -. Siccome le camere da letto sono al piano superiore, ha preso le scale per correre giù di sotto, ma è caduto a bocca avanti scheggiandosi un dente e staccandosi l’unghia di un dito». Però c’è anche chi all’ora del terremoto era già al lavoro, come Manuel Gennari, 33 anni, dipendente di un cantiere che costruisce yacht. «Stavamo in sala macchine quando abbiamo sentito la nave, che era sollevata da terra con dei puntelli, dondolare. Lì per lì abbiamo pensato che ci avesse urtato un muletto, ma poi abbiamo capito che era il terremoto e siamo scappati. Le oscillazioni, però, ci hanno fatto cadere a terra e mi sono procurato una distorsione al ginocchio». Ancora più paura si sono presi due muratori impegnati nella ristrutturazione di un edificio. «Eravamo sul ponteggio quando abbiamo sentito la scossa – ricordano Michele e Francesco -. Per fortuna eravamo ancora ai piani bassi perché l’oscillazione è stata fortissima, sembrava che si stesse per staccare tutto». Tanto che Michele per la paura si è lanciato dall’impalcatura sbattendo violentemente il fianco, mentre Francesco nella corsa ha urtato un ferro con un dito che gli si è subito gonfiato. «Lì adesso è tutto da rifare - dicono - ma non sappiamo se avremo il coraggio di tornare subito sulle impalcature».

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