A scuola senza sintomi ma ha il coronavirus: in isolamento 24 studenti e 4 prof. Il ragazzo positivo dopo un contatto in famiglia

La preside Rucci il primo giorno di scuola all'istituito Savoia-Benincasa
La preside Rucci il primo giorno di scuola all'istituito Savoia-Benincasa
di Stefano Rispoli
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Venerdì 18 Settembre 2020, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:00
ANCONA - Il Covid s’insinua tra i banchi (monoposto) e arriva puntuale come il suono della campanella. Il tempo di tornare a scuola e c’è già il primo caso positivo: è un alunno di quinta dell’istituto superiore Savoia-Benincasa. Ora un’intera classe è in quarantena: 24 studenti più 4 insegnanti alle cui lezioni ha partecipato anche il ragazzo che ha contratto il Coronavirus

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Lui sta bene, è asintomatico e non aveva febbre quando gli è stata misurata la temperatura con il termoscanner nell’atrio della scuola. Non hanno manifestato problemi di salute neppure i compagni di classe e i docenti, per i quali però è scattato l’isolamento domiciliare. Tutti dovranno sottoporsi al tampone per verificare se siano stati contagiati. Secondo il Dipartimento di prevenzione dell’Asur, lunedì scorso il ragazzo si è presentato a scuola per la ripresa delle lezioni, nonostante un suo contatto stretto, quello stesso giorno, si sarebbe dovuto sottoporre al tampone perché aveva manifestato sintomi riconducibili al virus, come perdita del gusto e dell’olfatto. La sera stessa alla scuola è stata comunicata la positività del familiare dello studente che, il giorno seguente, ha svolto il test oro-faringeo. Pure lui è risultato positivo. Lo si è saputo mercoledì, quando le scuole della città erano già state chiuse per l’emergenza dell’incendio al porto. A quel punto è scattato il protocollo di sicurezza: l’Asur ha condotto un’indagine epidemiologica sulla base delle informazioni fornite dalla dirigente scolastica e - unico ente deputato a farlo - ha contattato i compagni di classe del ragazzo e i professori che hanno avuto relazioni con lui, imponendo a tutti l’isolamento domiciliare per 14 giorni. La misura non è stata estesa alle altre classi perché non si sarebbero verificate situazioni di possibile contaminazione: gli studenti, infatti, hanno trascorso i due intervalli o nella propria classe o all’aperto, rispettando sempre le regole (mascherina e distanze). 
E’ il primo stop da Covid nelle scuole anconetane. «Ed è solo un assaggio dell’anno che si profila» commenta con amarezza Alessandra Rucci, preside del Savoia-Benincasa, frequentato da oltre 1500 giovani. «Confermo che, su indicazione dell’Asur, abbiamo dovuto mettere in quarantena una classe intera e 4 insegnanti. Per fortuna i ragazzi hanno indossato sempre la mascherina durante le lezioni, infatti non mi aspetto altri contagiati. Il danno non è solo per chi sarà costretto a chiudersi in casa, ma anche per le altre classi che dovranno fare a meno dei professori collocati in isolamento. Per questo ribadisco che la responsabilità del singolo è fondamentale: spero che questa esperienza faccia capire ai ragazzi che il Covid esiste, non è sparito, e che il loro comportamento anche fuori dalla scuola influisce sulla collettività. In tanti anni di lavoro questo è il momento più difficile che mi trovo ad affrontare: per fortuna la nostra scuola è ben organizzata».

E infatti, gli studenti che trascorreranno a casa 14 giorni non perderanno le lezioni: saranno seguiti con la didattica a distanza, la stessa che il Savoia-Benincasa ha imposto per oggi e domani per scelta della preside, preoccupata dalle conseguenze del rogo al porto, benché il Comune abbia optato per la riapertura delle scuole. 

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