A 15 anni trovato sul bus senza documenti: «È disabile, l’hanno fatto scendere e lasciato solo»

La denuncia della mamma: «Ha l’esenzione dal ticket, non gli è stato permesso di andare a scuola»

A 15 anni trovato sul bus senza documenti: «È disabile, l’hanno fatto scendere e lasciato solo»
A 15 anni trovato sul bus senza documenti: «È disabile, l’hanno fatto scendere e lasciato solo»
di Talita Frezzi
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 08:19

CHIARAVALLE  -Un ragazzino di 15 anni disabile dimentica il portafogli a casa e il controllore del bus gli avrebbe impedito di scendere alla fermata della scuola portandolo al capolinea, in piazza Roma ad Ancona, dove sarebbe stato lasciato da solo per tre ore. E’ quanto denuncia una mamma di 46 anni, jesina d’origine e residente a Ostra. Sulla vicenda, accaduta lunedì mattina, ora sono chiamati a indagare i Carabinieri di Jesi e l’Atma. 


Il racconto


«Mio figlio, affetto da ritardo cognitivo e ipoacusia all’orecchio sinistro, beneficia della legge 104 e della tessera invalidi, è dunque esente dal pagamento di biglietti/abbonamenti per il trasporto scolastico (con validità dell’esenzione da marzo a maggio 2023) – spiega la madre – lunedì mattina come sempre è salito sull’autobus della linea “M” dell’Atma che collega Belvedere Ostrense a Chiaravalle, dove mio figlio frequenta il primo superiore.

Lunedì aveva dimenticato a casa il portafogli. Ma proprio una volta arrivato a Chiaravalle, è stato sottoposto a controllo del biglietto da parte di un controllore. Mio figlio ha fatto presente di non avere i documenti con sé, aggiungendo che potevano chiamarmi. Al momento del controllo, si è presentata una terza persona che si è qualificata come appartenente alla Guardia di Finanza. Mio figlio mi passava il cellulare con cui riuscivo a parlare col controllore, il quale però chiudeva la conversazione. Ho richiamato e lo stesso controllore mi ha detto che avrebbero dovuto fare accertamenti su mio figlio e che lo stavano portando dai carabinieri. Ma quando ho chiesto dove lo stessero portando, ha di nuovo chiuso la conversazione». 


Alla terza chiamata al cellulare, il figlio avrebbe detto alla madre di trovarsi ad Ancona «in quell’occasione sono riuscita a parlare con una persona che riferiva di essere della Guardia di finanza e quando ho chiesto a che titolo avessero accompagnato mio figlio in Ancona, l’interlocutore mi chiudeva la conversazione». Per questa madre, oltretutto impossibilitata a lasciare il posto di lavoro essendo di turno, un crescendo di ansia e di preoccupazione anche perché il figlio non conoscendo la città di Ancona, non sapeva spiegare alla madre esattamente dove si trovasse. 


Solo grazie all’invio del position dal cellulare del figlio, la madre sarebbe riuscita a localizzarlo in piazza Roma mandando il nonno del ragazzo a prenderlo. Il figlio, rimasto fino alle 10 da solo ad Ancona, le avrebbe poi raccontato che quando l’autobus era arrivato nei pressi della stazione ferroviaria i controllori sarebbero riusciti a verificare la corrispondenza col nominativo sull’esenzione di cui i loro uffici erano in possesso.

Nonostante ciò, gli è stata elevata una multa di 54 euro. «Non è per la multa – spiega la madre, assistita dall’avvocato Raffaella D’Amario – sono arrabbiata perché gli hanno impedito di andare a scuola, portandolo ad Ancona e lasciandolo lì. E se gli fosse successo qualcosa?». Interdetto il presidente di Atma Muzio Papaveri. «Mi sono attivato subito per le verifiche del caso con le persone interessate – dichiara – resto basito poiché quello è uno dei nostri verificatori più esperti. Farò luce sulla situazione e prenderò, nel caso, i dovuti provvedimenti». 

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