Strada spezzata in due per la vetrata: via Redipuglia è ancora prigioniera

Strada spezzata in due per la vetrata: via Redipuglia è ancora prigioniera
Strada spezzata in due per la vetrata: via Redipuglia è ancora prigioniera
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Domenica 9 Febbraio 2020, 07:25

ANCONA  - Prigionieri per una vetrata. I residenti di via Redipuglia da mercoledì sera devono infatti fare i conti con l’interruzione della via a causa dei vetri che per il forte vento si sono staccati da un balcone nel palazzo che ospita anche un asilo. Pochi metri sbaratti, ma sufficienti a spezzare in due la strada a senso unico. Con i residenti obbligati a muoversi a piedi lungo la scalinata che unisce via Redipuglia a via Oslavia. Oppure sfidare la sorte con l’auto contromano in via Oslavia. 

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Tutti speravano di veder risolto l’inconveniente in poco tempo. Invece da mercoledì sera la strada è dominata dalle staccionate messe dagli operai del Comune dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Non sono mancati solleciti e proteste da parte di chi abita in quella via, soprattutto i numerosi anziani di fatto tagliati fuori. Disagio raddoppiato venerdì quando anche in quella zona è mancata l’acqua potabile a causa del guasto in piazza XXIV Maggio. Ora i residenti incrociano le dita. Se tutto va bene via Redipuglia dovrebbe riaprire martedì. «Abbiamo già fatto il sopralluogo – fa sapere l’assessore alle Manutenzioni, Stefano Foresi – domani contiamo di affidare i lavori che dovrebbero concludersi entro il giorno successivo». Per il momento è prevista la semplice messa in sicurezza, mentre più avanti si interverrà per sostituire l’intero parapetto, probabilmente con una paratia in ferro. Questa era stata richiesta dai Vigili del fuoco, accorsi intorno alle 18 di mercoledì dopo che, a causa del forte vento, una delle lastre di vetro che compongono il parapetto del balcone era piombata a terra, senza però colpire nessuno, né causare danni alle macchine.

I vigili del fuoco avevano infatti riscontrato la presenza di altre lastre pericolanti e perciò chiesto al Comune la messa in sicurezza. Il Comune è subito intervenuto chiudendo il tratto di strada prospiciente l’edificio sia ai veicoli che ai pedoni. E questo ha creato non pochi problemi ai residenti. Via Redipuglia è infatti una strada a senso unico, quindi in teoria chi entra con l’auto da via Veneto non potrebbe più uscire e chi esce su via Oslavia non potrebbe più rientrare. Di conseguenza i residenti dovrebbero lasciare la macchina nelle vie limitrofe, già gravate da una carenza di parcheggi. 

Cosa che però non succede, perché molti di loro, soprattutto chi possiede un garage e non intende pagare decine di euro al giorno per sostare sulle strisce blu, finiscono per entrare in controsenso da via Oslavia, o uscire, sempre in controsenso, su via Veneto. Ciò ovviamente crea pericoli e ingorghi, anche perché alcuni si trovano a dover fare inversioni e non tutti, come è capitato ieri mattina ad una signora che si è dovuta far aiutare, sono in grado di effettuarle in una via così stretta. Ma disagi li subisce anche chi decide di procedere a piedi. «Venerdì eravamo senza acqua - racconta una signora - perciò sono andata a comprarne una confezione.

Ma è rimasta in macchina perché non riuscivo a portarla fino al portone di casa». Senza contare, poi, che le transenne impediscono pure l’accesso a due batterie di bidoni per l’immondizia. Quanto meno gli alunni della scuola materna non hanno perso le lezioni. «L’accesso – afferma Foresi – è stato garantito tramite un percorso in sicurezza che parte da via Veneto e, passando per delle scalette, scende giù fino all’entrata posteriore dell’edificio»

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