SpiaggiaBonetti, scartata l'ipotesi del dolo: «Rogo accidentale, verosimile un corto circuito»

SpiaggiaBonetti, scartata l'ipotesi del dolo: «Rogo accidentale, verosimile un corto circuito»
di Stefano Rispoli
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Sabato 19 Settembre 2020, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 08:27
ANCONA Rogo da Bonetti, si va verso l’archiviazione. Parla di «cause accidentali» il super esperto di incendi incaricato dalla Procura di Ancona di risolvere il giallo di Portonovo. Nella piovosa notte tra il 29 e il 30 maggio le fiamme sarebbero divampate per colpa di un corto circuito all’interno dello chalet: lo sostiene l’ingegnere bolognese Gianluigi Guidi nella perizia consegnata al pm Marco Pucilli che indaga sul disastro della baia e che, a questo punto, potrebbe decidere di archiviare il fascicolo penale.

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Il consulente
La teoria del dolo, infatti, è ormai scartata. Il consulente della Procura esclude con ragionevole certezza l’ipotesi secondo cui, dietro il maxi rogo che ha cancellato SpiaggiaBonetti proprio a ridosso dell’inizio della stagione estiva e a un anno esatto dall’inaugurazione del ristorante, possa esserci la mano dell’uomo. Piuttosto, parla di cause fortuite, benché non sia stato possibile chiarire il punto preciso dell’innesco. E’ verosimile - spiega l’esperto - che si sia verificato un corto circuito in un impianto elettrico, un frigorifero ad esempio, anche se la scena di totale distruzione del sito ha quasi completamente cancellato ogni traccia, rendendo complicatissimo il lavoro degli investigatori. In occasione dell’ultimo sopralluogo effettuato insieme ai carabinieri del Norm di Ancona era stato sequestrato un troncone, lungo circa due metri, di un cavo interrato che, nelle operazioni di spegnimento del rogo, era finito più in profondità rispetto al punto in cui era stato collocato durante i lavori di potenziamento della linea elettrica (elevata da 30 a 80 kilowatt) svolti da una ditta specializzata nella primavera del 2019. L’ipotesi del corto circuito all’interno dello chalet, avanzata dal consulente della Procura, porterebbe ad escludere che sia stato proprio quel cavo, collegato alla centrale esterna, a surriscaldarsi e a scatenare l’inferno, magari a seguito di uno sbalzo di corrente potente e improvviso. Ma è solo un’ipotesi e su questo punto si attende il parere del consulente di parte scelto dall’avvocato Riccardo Leonardi, legale della società “La Baia srl”. I dati andranno poi incrociati con quelli elaborati da un altro perito nominato dalla Procura, un esperto dei Ris che si è occupato di sottoporre ad analisi di laboratorio alcuni reperti sequestrati durante i sopralluoghi, come la porzione di una porta. Intanto, anche l’ultima parte dello stabilimento è stata dissequestrata.

Il progetto
Già il 7 luglio la Procura, su richiesta del legale di Bonetti, aveva autorizzato lo sgombero dell’area da quintali di materiale combusto, consentendo così al titolare di riprendere l’attività di ristorazione, sia pure parziale, e sistemare ombrelloni e lettini dove fino a pochi mesi fa sorgeva il ristorante. Che presto, però, potrebbe rinascere: cancellata questa estate nera, segnata dal Covid e dal maxi rogo, Bonetti è intenzionato a riprendere in mano il vecchio progetto e avviare i lavori in autunno per far sì che la nuova struttura possa essere inaugurata per l’estate 2021. Più bella di prima. 

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