Erosione, il grido d'aiuto di Nicolini: «Subito soluzioni o Portonovo affonderà»

Erosione, il grido d'aiuto Nicolini: «Subito soluzioni o Portonovo affonderà»
Erosione, il grido d'aiuto Nicolini: «Subito soluzioni o Portonovo affonderà»
di Roberto Senigalliesi
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Venerdì 12 Agosto 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 17:22

ANCONA - Portonovo alle prese con l’erosione. Il problema è esploso in tutta la sua virulenza proprio ora che l’afflusso di turisti e bagnanti è maggiore ed ha costretto alcuni operatori a disdettare le prenotazione di ombrelloni per mancanza di spiaggia. La questione si trascina da anni e anche il duplice palleggiamento di questa estate, spazzato via dalle mareggiate, non è stato sufficiente. 

Gli operatori

Ora occhi puntati sull’intervento di 300mila euro, 200mila dalla Regione e 100mila dal Comune, programmato per il prossimo anno «Quali soluzioni adottare? Le risposte debbono venire dai tecnici – afferma Marcello Nicolini, presidente del Consorzio La Baia - Sento parlare di erosione e di eventuali rimedi per frenarla da anni.

Ripascimenti, palleggiamenti, scogliere, arretramento delle strutture, ma il problema resta. Se non lo si risolve Portonovo è destinata ad affogare nell’acqua, come è negli occhi di tutti. Quindi mi rimetto alle decisioni di chi è più competente di me in materia, sperando che queste decisioni arrivino in fretta».

Oltre al ripascimento in questi giorni si parla anche di scogliere, peraltro escluse dall’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi che punta su interventi con un minimo impatto ambientale, tipo il previsto ripascimento del prossimo anno. Ma è la soluzione giusta? «Secondo il mio modesto parere no – afferma Sandro Rocchetti, ingegnere-pescatore della cooperativa pescatori di Portonovo - Si tratta di immettere una grande quantità di materiale non autoctono che non farebbe altro che aumentare in maniera consistente il fondo marino, visto che le mareggiate comunque negli anni lo inghiottirebbero. Meglio una scogliera sommersa che non impatta l’ambiente, posizionata, in base a studi preventivi, solo in alcuni punti critici dove batte maggiormente l’onda. Si proteggerebbero le spiagge smorzando la forza del mare e creando anche un habitat idoneo per crostacei e molluschi senza cambiare l’ecosistema marino anzi favorendolo visto che, come succede al Trave, i moscioli trovano terreno fertile in questo tipo di protezione a mare». «Gli interventi di manutenzione non si fanno per far guadagnare una fila di ombrelloni ai concessionari - scrive in un post su Facebook l’assessore Simonella - Il ripascimento è altro rispetto alle manutenzioni. A Portonovo si possono fare ripascimenti ogni cinque anni, il periodo minimo indicato dagli esperti dell’Univpm per consentire all’ecosistema costiero e marino (emerso e sommerso) di mantenere le condizioni di equilibrio esistente. In attesa del ripascimento gli interventi di manutenzione dell’arenile vanno fatti».

Il dibattito

«Finalmente una parte del Pd cala le carte: l’Area marina protetta del Conero non si deve fare» il commento di Marco Ausili, consigliere regionale e coordinatore comunale Fdi, alle parole di Carlo Maria Pesaresi sul Corriere Adriatico. «Ha ufficializzato la sua posizione di contrarietà all’Area marina protetta, peccato che un’altra parte del Pd non abbia ancora il coraggio di affermarlo chiaramente. A questo atteggiamento incerto, noi rispondiamo con quanto detto apertamente da tempo: dobbiamo conservare lo splendore ambientale di Portonovo, ma con uno strumento diverso dall’Amp. A questo scopo siamo allo studio di una valida alternativa, sulla quale ci confronteremo direttamente con operatori del litorale, rappresentanti della nautica, ente parco e associazioni». 

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