Incubo erosione a Portonovo: «Lo stesso copione di ogni estate, mezza spiaggia fuori uso»

Incubo erosione a Portonovo: «Lo stesso copione di ogni estate, mezza spiaggia fuori uso»
Incubo erosione a Portonovo: «Lo stesso copione di ogni estate, mezza spiaggia fuori uso»
di Roberto Senigalliesi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Maggio 2022, 03:10

ANCONA - A Portonovo è esplosa l’estate, la stagione balneare è iniziata in anticipo ma il restying della spiaggia, come succede ogni anno, è in ritardo. All’assalto della baia dello scorso weekend segue un pienone di proteste per i lavori di sistemazione dell’arenile che si fanno attendere. Ed il calendario non dà tregua, visto che anche il prossimo fine settimana si presenta da tutto esaurito. E poi ci sarà il ponte del 2 giugno. 

Il problema 

Gli stabilimenti, che sono ormai operativi da diversi giorni, possono piazzare solo la metà dei loro ombrelloni mentre gli arenili, sistemati dalla buona volontà e con mezzi propri dagli operatori, non sono certo simili a quelli che una spiaggia da Bandiera blu dovrebbe avere. Ed allora che fare rispetto ad un problema che si ripresenta puntualmente ogni anno ma che non ha mai una risposta se non all’ultimo momento? Gli operatori sono preoccupati ed esprimono il loro malcontento. «Sembra di rivivere un film già visto – afferma Edoardo Rubini . dello stabilimento Emilia-. Ogni anno stiamo a parlare di queste cose ed a lamentarci ma non possiamo fare altrimenti, vista la situazione. Noi operatori siamo pronti a lavorare da giorni ma per farlo nel migliore dei modi e mettere i nostri clienti più a loro agio possibile abbiamo bisogno di spazio. Invece ogni anno è la solita storia. Gli arenili si sono ridotti della metà ed anche abbassati. L’estate oramai è decollata ma non si sa quando ci saranno gli interventi annunciati». Si associa Gianni Boriani dello stabilimento Franco, che con Rubini è pronto anche ad entrare in azione con il gommone di salvataggio che la scorsa stagione fece oltre 50 interventi di soccorso. 
«A fronte dell’avvenuto inizio della stagione balneare – dice – con tante richieste già da una decina di giorni ci troviamo a lavorare in una situazione non certo ottimale.

Ne va della qualità del servizio ed anche dell’immagine stessa di tutta la baia. D’accordo che c’è la possibilità di qualche mareggiata che possa poi rovinare l’opera di ripascimento ma le previsioni parlano di tempo stabile per parecchi giorni e non si può andare troppo in là con il tempo d’intervento. Speriamo che avvenga il prima possibile». «Ammetto che siamo fortemente preoccupati – conferma lo stato d’animo degli operatori il presidente del Consorzio La Baia Marcello Nicolini-. La speranza è che l’intervento annunciato, di cui ci hanno detto ci sono già i fondi, avvenga il prima possibile. Capisco che ci sono i timori per le possibili mareggiate ma non vorrei che a forza di aspettarle si rovina una stagione che secondo le previsioni dovrebbe portare a Portonovo tantissime persone. Non sarebbe bello – conclude – doverle respingere per mancanza di spazi». Un altro problema sul tappeto, anche questo annoso, è quello dello stato di abbandono della scogliera che protegge il molo. Dove le mareggiate hanno oramai fatto scendere in acqua i grossi massi posizionati negli anni. «Anche in questo caso – afferma ancora Gianni Boriani – attendiamo interventi che non vengono mai presi in considerazione. Il molo è oramai alla mercè delle mareggiate invernali e non rappresenta un baluardo contro la forza del mare, né un punto d’approdo di imbarcazioni in caso di difficoltà. Il mare non perdona, come è successo per il crollo del muro davanti al Fortino Napoleonico». Aggiunge Boriani: «Si dovrebbe prendere in considerazione anche un dragaggio attorno al perimetro sinistro del manufatto visto che le pietre discese e la forza del mare hanno quasi colmato la spiaggia facendola diventare, in alcuni tratti, quasi come Palombina o Senigallia, con l’acqua che arriva a malapena alla caviglia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA