Spacciava la nuova droga Rosin: il pusher patteggia due anni ed è subito libero

Spacciava la nuova droga Rosin: il pusher patteggia due anni ed è subito libero
Spacciava la nuova droga Rosin: il pusher patteggia due anni ed è subito libero
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Marzo 2022, 08:30

ANCONA - Due anni di reclusione, pena sospesa, e la revoca degli arresti domiciliari. È l’esito del patteggiamento accordato ieri dal gup Alberto Pallucchini ad un 30enne anconetano, arrestato dalla Squadra Mobile nel novembre del 2021 con due chili e mezzo di droga, tra hashish, marijuana e la Rosin, una sorta di “estratto” della cannabis, lavorata in modo artigianale con un processo meticoloso. Il pusher, difeso dall’avvocato Fabrizio La Rocca, era stato portato in carcere subito dopo l’arresto. Poi, un periodo di domiciliari, terminato ieri con la decisione del giudice di concedere l’obbligo di firma. 

I fatti

Il blitz della polizia era scattato nell’abitazione del 30enne, residente nel quartiere delle Grazie e ieri presente in aula.

Stando ai riscontri della sezione Narcotici della questura, il pusher era solito smerciare la droga nei dintorni di casa ma soprattutto nella piazza del Piano. Uno spaccio “on the road” di marijuana e hashish. Quanto sequestrato, se immesso sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa 30mila euro. Senza contare la Rosin, la parte più pura e concentrata dalla cannabis, un estratto della marijuana, fino ad ora mai affacciatasi, sotto questo particolare aspetto, nel capoluogo dorico. La perquisizione domiciliare era arrivata al culmine di una serie di appostamenti e pedinamenti. La droga è stata principalmente trovata nei cassetti di una camera. Sotto sequestro erano finiti 22 panetti di hashish (circa due chili) e oltre mezzo chilo di marijuana, divisa in due buste sottovuoto. 

Il sequestro

Alcuni panetti erano marchiati con la dicitura Rolls Royce. In un piccolo contenitore era stata trovata la Rosin, probabilmente un quantitativo di “prova”, dato che – stando all’ipotesi della procura – il 30enne avrebbe estratto lui stesso l’essenza dalla marijuana prima di un possibile smercio sul mercato degli stupefacenti. La resina viene estratta con un meccanismo artigianale, basato essenzialmente sull’impasto delle foglie di marijuana con acqua calda. La procedura, che dà il nome all’essenza stessa, viene descritta ampliamente da vari siti online. Ci sono perfino dei tutorial sul web. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA