ANCONA - Due anni di reclusione, pena sospesa, e la revoca degli arresti domiciliari. È l’esito del patteggiamento accordato ieri dal gup Alberto Pallucchini ad un 30enne anconetano, arrestato dalla Squadra Mobile nel novembre del 2021 con due chili e mezzo di droga, tra hashish, marijuana e la Rosin, una sorta di “estratto” della cannabis, lavorata in modo artigianale con un processo meticoloso. Il pusher, difeso dall’avvocato Fabrizio La Rocca, era stato portato in carcere subito dopo l’arresto. Poi, un periodo di domiciliari, terminato ieri con la decisione del giudice di concedere l’obbligo di firma.
I fatti
Il blitz della polizia era scattato nell’abitazione del 30enne, residente nel quartiere delle Grazie e ieri presente in aula.
Il sequestro
Alcuni panetti erano marchiati con la dicitura Rolls Royce. In un piccolo contenitore era stata trovata la Rosin, probabilmente un quantitativo di “prova”, dato che – stando all’ipotesi della procura – il 30enne avrebbe estratto lui stesso l’essenza dalla marijuana prima di un possibile smercio sul mercato degli stupefacenti. La resina viene estratta con un meccanismo artigianale, basato essenzialmente sull’impasto delle foglie di marijuana con acqua calda. La procedura, che dà il nome all’essenza stessa, viene descritta ampliamente da vari siti online. Ci sono perfino dei tutorial sul web.