ANCONA - Era sotto gli occhi degl investigatori per i suoi trascorsi e per il suo via vai sospetto tra l'Abruzzo e le Marche, che raggiungeva nel week end. Per, come si è appurato, spacciare cocaina. Nel pomeriggio di ieri poliziotti della Questura di Ancona Sezione Antidroga hanno arresto un 56enne italiano, pluripregiudicato colto in flagranza di detenzione ai fini di spaccio di quasi un etto di cocaina divisa 30 buste. Sequestrati anche mille euro e molti foglietti con nomi e cifre.
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L’uomo, nel suo percorso criminale, risulta già arrestato in numerose altre circostanze analoghe, anche per reati associativi finalizzati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Dentro un borsello di pelle dedicato, veniva rinvenuto materiale inequivocabilmente idoneo al confezionamento dello stupefacente con manoscritti comprovanti una minuziosa contabilità relativa a pusher anconetani a cui vendere la droga per la piazza dorica.
Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, l’uomo, residente a Pescara, ma nato nelle Marche, il fine settimana era solito raggiungere Ancona per rifornire la piazza locale.
La perquisizione, con la collaborazione della Squadra Mobile di Pescara, veniva estesa anche presso l’abitazione pescarese dell’indagato, dove venivano sequestrati anche 1000 euro presunto provento dei fatti illeciti commessi. Visti i gravi riscontri probatori, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, veniva collocato in stato di arresto presso le celle di sicurezza della Questura dorica, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il processo in direttissima previsto sabato mattina in Tribunale. All’esito dell’udienza l’umo è stato sottoposto agli arresti presso il Carcere di Montacuto.
Il Questore di Ancona ha emesso nei suoi confronti, su istruttoria della Divisione Anticrimine, anche il provvedimento di Foglio di Via con il Divieto di Ritorno dai comuni di Ancona e Jesi, in considerazione della pericolosità sociale dello stesso e della natura dei reati commessi, che destano particolare allarme sociale. Il pescarese, terminato il soggiorno obbligato nelle patrie galere, non potrà riavvicinarsi per TRE ANNI né al territorio del capoluogo dorico, né alla cittadina di Jesi, luoghi delle sue attività di spaccio.
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