Ancona, spaccata in gioielleria: banda
rom sgominata, ferito un carabiniere

Ancona, spaccata in gioielleria: banda rom sgominata, ferito un carabiniere
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Domenica 9 Settembre 2018, 08:15
ANCONA - In meno di tre minuti hanno scatenato l’inferno. In poco più di 13 ore sono stati arrestati. All’assalto-lampo i carabinieri hanno risposto in tempi record, spedendo in carcere sei degli otto romeni che nella notte tra giovedì e venerdì hanno tentato il colpo grosso alla gioielleria Bluespirit del Grotte Center, causando danni per oltre 120mila euro. Un settimo è stato denunciato ed è ricercato insieme all’ottavo complice. Messi in fuga dall’allarme, alle 2,20 i banditi erano usciti dall’ingresso principale - che avevano sfondato con piedi di porco, mazze ferrate e due pali della segnaletica - ma si sono ritrovati di fronte i militari.
 
E’ scattato l’inseguimento all’interno del centro commerciale e un carabiniere di Castelfidardo, nel tentativo di acciuffare due rapinatori, scappati dal retro, è caduto, fratturandosi un braccio (prognosi di 30 giorni). In tre minuti la gang, felpa e cappucci calati sul volto, aveva devastato la gioielleria, mandando in frantumi le vetrine per infilare gioielli, diamanti e orologi per oltre 30mila euro in quattro zaini. Sono stati abbandonati nei campi durante la fuga e quasi tutta la refurtiva è stata riconsegnata ai proprietari. Ma per acciuffare i pericolosi rapinatori, specializzati nei furti in centri commerciali - dalle perquisizioni sono spuntati scontrini di negozi del Cuore Adriatico a Civitanova e di un megastore a Jesi, che forse volevano assaltare - i carabinieri di Osimo, in collaborazione con quelli di Ancona, Castelfidardo e Senigallia, hanno messo in piedi un’imponente task force.
«E’ stata un’operazione di tipo militare che ha visto l’impiego di 40 uomini con rastrellamenti in una vasta area da Senigallia a Porto Recanati - spiegano il maggiore Raffaele Conforti e il luogotenente Luciano Almiento della Compagnia di Osimo -. Come tentavano di uscire dalle sterpaglie, subito dovevano desistere perché circondati. Alle prime luci dell’alba sono stati visti in faccia e riconosciuti. L’operazione è durata una giornata intera». La caccia è proseguita per ore. A tradirli è stata l’auto “pulita”, una Fiat Croma blu che è stata vista scappare a tutto gas verso l’A14. Alla guida c’era Bogdan Stefan Dascalu, 25 anni, che all’alba ha caricato due complici - ora ricercati - riusciti scavalcare le recinzioni. La stessa auto è stata intercettata dai carabinieri di Alba Adriatica alle 10: il conducente e un passeggero sono stati identificati ma rilasciati per mancanza di prove. Dascalu ha commesso l’errore di sentirsi al sicuro: ha ripreso l’A14 per recuperare altri 5 complici fra Loreto e Ancona Sud. Ne ha caricati due e ha consegnato denaro agli altri tre, fuggiti a piedi.
 
Qui è scattato un doppio inseguimento: da thrilling quello in A14, che si è concluso a Marina di Montemarciano e ha portato all’arresto, oltre all’autista, di Marius Constantin Casian, operaio di 27 anni e Marian Doru Cretu (28), giardiniere a Lecco, considerato il dominus della banda e trovato in possesso di anelli d’oro per 800 euro. In manette anche altri tre complici, senza fissa dimora - alcuni ospitati nel campo rom di Roma - arrivati scalzi e infangati fino a Osimo Stazione dove puntavano a salire sul primo treno per Milano: Costel Albert Fandarac, pastore di 22 anni, Claudiu Ionut Danila (21) e Dragos Gabriel Coman, muratore 19enne. Sono tutti a Montacuto in attesa dell’interrogatorio del gip di domani. Risponderanno di furto aggravato e, uno di loro, di lesioni aggravate.
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