ANCONA - La luce in fondo al tunnel. Torna la speranza al Benincasa struttura comunale per anziani dove negli ultimi giorni il Covid 19 ha lasciato il segno infettando 29 ospiti su 34, arrivando anche a decimare il personale al punto che su 27 addetti tra operatori socio sanitari e infermieri ben 17 sono positivi. Numeri impietosi a cui si devono aggiungere due decessi riconducibili al Covid 19 ma con patologie pregresse, mentre una terza persona morta è risultata negativa al tampone. Nelle ultime 24 ore la situazione sembra essersi stabilizzata anche se 4 anziani al momento risultano ancora ricoverati in ospedale.
Nella tarda serata di venerdì al Benincasa di via Podesti il personale sanitario della Marina Militare ha effettuato un sopralluogo, come conferma Emma Capogrossi assessore alle politiche sociali del comune di Ancona che in questa settimana ha dato fondo a tutte le energie pur di venire a capo di questa situazione. «Il personale della Marina Militare ha effettuato questo sopralluogo per vedere quello che occorre.
La cooperativa sta cercando queste figure da assumere ma non è semplice trovarle, il problema non è solo del Benincasa ma è per tutte le case di riposo». Quanti effettivi della Marina Militare prenderanno servizio all’interno della casa di riposo del Benincasa dipenderà anche da quanti sanitari dell’Usca resteranno in servizio e sopratutto dal numero degli infermieri messi a disposizione dall’Asur per coprire i turni rimasti scoperti causa mancanza di personale della cooperativa.
«Colgo l’occasione - puntualizza la Capogrossi- per ringraziare Giovanni Guidi, direttore dell’Area Vasta, per l’aiuto che ci ha dato ma anche la Marina Militare che una volta allertata si è messa subito a disposizione effettuando questo sopralluogo». Ancorala Capogrossi: «D’accordo con la cooperativa abbiamo deciso di fissare tutti i giorni una fascia oraria tra le 14 e le 18 dove i parenti delle persone presenti in struttura verranno chiamati per essere messi al corrente della situazione compresi quelli che hanno i propri cari ricoverati in ospedale. Stiamo facendo un percorso condiviso con le famiglie».