«Condannate il geometra infedele»: la procura chiede 2 anni e 8 mesi per Bonci. E vuole confiscargli il tesoretto

Il geometra comunale Simone Bonci
Il geometra comunale Simone Bonci
di Federica Serfilippi
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Martedì 5 Ottobre 2021, 06:20

ANCONA - Due anni e otto mesi di reclusione. È questa la richiesta di condanna inoltrata ieri mattina dalla procura per Simone Bonci, l’ex dipendente comunale arrestato nel novembre del 2019 con l’accusa di aver favorito negli appalti imprenditori compiacenti in cambio di soldi e regali.

Contestualmente, nel corso dell’udienza preliminare, il procuratore aggiunto Valentina D’Agostino e il sostituto Ruggiero Di Cuonzo hanno chiesto la confisca della somma ritenuta provento dell’attività corruttiva svelata dalla Squadra mobile dorica con l’inchiesta Ghost Jobs. Si tratterebbe di circa 42mila euro, cifra che il geometra, prima dello scandalo impiegato all’ufficio Manutenzioni, Frana e Protezione civile del Comune di Ancona, ha già versato a titolo di risarcimento a Palazzo del popolo, per ottenere le attenuanti del caso. Un tesoretto già oggetto di una lunga disputa, tra sequestri e dissequestri in vari gradi, che recentemente la Cassazione ha risolto dicendo che la somma non poteva tornare nella disponibilità del geometra ed essere usata per il risarcimento.
Sul tenore dell’eventuale condanna e sulla richiesta di confisca, il giudice si esprimerà il prossimo 25 novembre, a più di due anni di distanza dall’arresto che aveva coinvolto il geometra e quattro imprenditori edili, tutti ora liberi. L’ex geometra comunale, difeso dagli avvocati Lorenza Marasca e Riccardo Leonardi, ha deciso di procedere con il rito abbreviato. Aveva chiesto In prima battuta, s’era ipotizzato il patteggiamento a due anni e sei mesi di reclusione che, però, non ha ottenuto il nulla osta della Procura. Vanno verso il patteggiamento a un anno e dieci mesi, invece, gli imprenditori Marco Duca, di Cupramontana e socio della ditta che porta il suo nome, e l’abruzzese Carlo Palumbi. Quest’ultimo, con la ditta Procaccia si era assicurato il restyling dei laghetti del Passetto: secondo l’accusa avrebbe recuperato il ribasso d’asta con l’assegnazione di ulteriori lavori sia al Passetto che al cimitero di Tavernelle, in cambio di mazzette per 8mila euro. A Duca il geometra Bonci avrebbe facilitato l’affidamento di lavori per un sentiero pedonale e una recinzione al Passetto e per la manutenzione del cimitero del Pinocchio, contraccambiato con regali hi-tech. Anche sui patteggiamenti, il giudice si esprimerà il 25 novembre, quando pure dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno gli altri tre imprenditori accusati di corruzione. Tarcisio Molini, di Cingoli, amministratore di fatto della Mafalda Costruzioni, in cambio del restyling del bagno di casa (circa 30mila euro) e di 3mila euro avrebbe ottenuto da Bonci lavori per 83.598 euro per la manutenzione dei cimiteri di Candia, Pietralacroce e Tavernelle. L’anconetano Francesco Tittarelli, socio accomandatario della ditta omonima, avrebbe gratificato Bonci con 3mila euro per un portone blindato a fronte dell’affidamento di lavori per circa 10mila euro, tra i laghetti e la piscina del Passetto. 
Rischia il giudizio anche Moreno Ficola di Porto Recanati, socio della ditta di costruzioni M.D.F.: secondo la procura avrebbe allungato a Bonci 3mila euro in cambio dell’affidamento di lavori, parzialmente eseguiti, liquidati con 6mila euro.

Ficola è entrato in un secondo momento nell’inchiesta, da indagato a piede libero per corruzione, proprio a seguito delle confessioni del geometra arrestato. Per la procura, alcuni lavori concessi da Bonci per la manutenzione dei cimiteri sarebbero stati parzialmente o mai eseguiti oppure pagati con somme superiori valore dell’intervento.

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