Shopping ancora con il fiatone: «Poca voglia di fare acquisti»

Shopping ancora con il fiatone: «Poca voglia di fare acquisti»
Shopping ancora con il fiatone: «Poca voglia di fare acquisti»
di Micol Sara Misiti
4 Minuti di Lettura
Sabato 6 Giugno 2020, 07:45

ANCONA  - Negozi semivuoti e calo delle vendite fino al 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le strade sono affollate, ma pochi entrano nei negozi per spendere. La ripartenza del commercio continua ad essere lenta e i titolari sono molto preoccupati. 

«Siamo sempre aperti – racconta Paola Meldolesi, titolare del negozio Meldolesi Sport – ma le vendite sono concentrate per lo più nel weekend, mentre durante la settimana sono poche. I clienti stanno acquistando in particolare scarpe, abbigliamento donna, costumi e infradito, ma rispetto all’anno scorso stiamo registrando circa la metà delle vendite. Le persone hanno meno soldi e la cassa integrazione ancora deve arrivare. In più sicuramente c’è chi ancora ha paura del contagio. Noi comunque andiamo avanti garantendo la massima sicurezza, contingentiamo le entrate e non facciamo entrare chi non ha la mascherina». Dopo oltre due mesi di lockdown, i negozi hanno riaperto il 18 maggio con tante limitazioni e misure da rispettare. Si possono provare gli abiti e le scarpe, ma non prima di aver pulito accuratamente le mani e sempre indossando la mascherina.


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«La prima settimana di apertura è andata abbastanza bene - racconta Matteo Farinelli, titolare del negozio di abbigliamento AT.P.CO – anche se ho lavorato solo con i clienti fidelizzati. L’entrata di persone nuove è stata invece pari a zero. Siamo partiti con il 30% di promozione e siamo aperti anche la domenica, ma gli incassi sono minimi rispetto alla prima settimana. Su mille clienti fidelizzati, saranno entrate 10-15 persone. Tanta la gente che cammina per strada, ma non acquista. Rispetto all’anno scorso le vendite sono dimezzate. I negozi sono vuoti e c’è una forte preoccupazione per l’autunno. Le persone non hanno il desiderio di acquistare capi nuovi e tanti clienti mi hanno detto che ancora devono ricevere la cassa integrazione. Nella classifica della spesa, se il commercio era al quinto posto, Sono preoccupato perché anche gli aiuti sono insufficienti, come il finanziamento da 25mila euro e il bonus da 600 euro». I saldi quest’anno non inizieranno all’inizio di luglio, ma sono stati posticipati al primo agosto, in quanto i saldi estivi a ridosso della riapertura avrebbero rappresentato un problema per le aziende. «Forse le persone aspettano i saldi per acquistare – continua Farinelli – oppure hanno paura del contagio. I clienti però possono stare tranquilli perché rispettiamo tutte le regole e abbiamo creato anche delle mascherine lavabili, a fantasia o con il marchio del negozio».

Anche per Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche, «la ripartenza del commercio è lenta, anche se sta andando meglio di quello che avevamo previsto mesi fa quando eravamo fortemente preoccupati. Purtroppo però non c’è più la voglia di fare shopping e le persone acquistano solo i capi necessari, di cui hanno davvero bisogno. In più incidono in questa situazione le difficoltà economiche e la non certezza del futuro. Speriamo che tutto questo passi presto per poter ripartire». Meno preoccupata la giovane Benedetta Rodrigues, titolare del negozio di abbigliamento e bigiotteria Reverse Ventitre, aperto in corso Mazzini lo scorso settembre. «Prima o poi questa situazione finirà – dice – ovviamente c’è un calo degli acquisti rispetto al periodo pre-covid, ma sono fiduciosa per il futuro e vado avanti.

Ho riaperto il negozio il 18 maggio e, in queste settimane, nonostante qualcuno abbia paura del contagio, c’è anche chi ha ricominciato ad acquistare capi nuovi di abbigliamento e orecchini».

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