Sono vecchie e cadono a pezzi, via quelle scuole horror: bambini circondati da degrado e pericoli

La facciata dell'ex scuola elementare Scandali
La facciata dell'ex scuola elementare Scandali
di Stefano Rispoli
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Sabato 19 Febbraio 2022, 07:00

ANCONA - Scuole fantasma a due passi da quelle “vere”. Regni del degrado che si aprono accanto ai luoghi del sapere, frequentati da centinaia di bambini costretti a fare la ricreazione con affaccio sullo schifo o a praticare sport stando ben attenti a non finire in mezzo a una discarica. Non siamo ai margini di un bronx, ma in un capoluogo che con fatica cerca di dare un futuro alle scuole abbandonate, scatoloni grigi che punteggiano più quartieri. 

 
L’esempio lampante è a Tavernelle: gli alunni delle Maggini devono convivere con il rudere della ex Scandali, la scuola elementare abbandonata da anni che, dopo una serie di tentativi andati a vuoto, il Comune è finalmente riuscito a vendere (o svendere?) ad un fondo immobiliare privato per 170mila euro: ma ancora le demolizioni non sono state avviate e chissà quanto altro tempo passerà ancora prima che questo edificio horror verrà trasformato in unità abitative residenziali.

Nel frattempo, dopo ripetuti raid di vandali e sbandati che hanno spinto il Comune a murare porte e finestre per scongiurare nuovi assalti, il perimetro attorno all’ex elementare, a cui si accede da un cancelletto arrugginito, è divenuto una discarica a cielo aperto: tra l’erba c’è di tutto, immondizia, bottiglie, pezzi di ferro, cartacce. Tutto questo a un metro dalla rete di recinzione (tagliata in più punti) del campetto da calcio della scuola: insomma, per gli alunni delle Maggini il pericolo è davvero dietro l’angolo. 


Poche centinaia di metri più avanti, in via Torresi, ecco il bis: le Savio vivono solo in un plesso, mentre gli altri due sono abbandonati e assaliti da writers scatenati da quando, nel 2008, sono stati dichiarati inagibili. 
E così gran parte dei bambini del quartiere sono stati dirottati dalle proprie famiglie alle Maggini. «Qui non vengono nemmeno i vigili urbani a regolare l’attraversamento della strada alla fine delle lezioni», protestano i cittadini del Comitato di via Torresi, preoccupati dagli intoppi del cantiere relativo al secondo lotto (un milione e 131mila euro più Iva, durata 520 giorni).

«Tre settimane fa l’assessore Manarini ci ha detto che i lavori sarebbero ripartiti a inizio febbraio, ma è ancora tutto fermo - dice Silvia Trillini, tra i portavoce del Comitato -. Ci ha parlato di un progetto da 800mila euro per sistemare anche il terzo plesso dove vorrebbero trasferire l’asilo Sabin». Ma poi che fine farà l’attuale edificio in cui è attualmente ospitata la scuola materna? L’idea è di dar vita a un nido al piano terra, con una biblioteca e spazi ricreativi al livello superiore. Nel frattempo, il Comune potrebbe mettere in sicurezza marciapiedi sconnessi e ringhiere rotte all’ingresso dell’unico plesso operativo delle Savio perché il rischio che prima o poi qualche bambino si faccia male non è così remoto. 


In compenso, altre scuole che hanno conosciuto da vicino l’orrore, ora vedono un futuro. Prosegue il cantiere per la riqualificazione della Antognini, l’ex elementare tra via Canale e via Bramante che nel tempo si era trasformata in un rifugio per senza tetto e spacciatori, vandalizzata dai suoi stessi ex studenti. I lavori sono stati avviati a novembre (costo: 1.839.913 euro più Iva) e dovrebbero chiudersi nell’arco di 15-18 mesi. E sta per aprire anche il cantiere per l’adeguamento sismico dell’ex scuola dell’infanzia Garibaldi di via Torrioni, chiusa da quasi 12 anni, grazie ai fondi del Ministero dell’Istruzione: l’appalto da 843.944 euro (più Iva) è stato aggiudicato a una ditta della provincia di Frosinone con un ribasso del 25,87%. Risorgerà nell’arco di 14 mesi. 

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