ANCONA - C'è un positivo al Covid in classe e da protocollo gli alunni, essendo considerati contratti stretti, devono indossare per precauzione la mascherina Ffp2. Una protezione che, in teoria, dovrebbe garantire la scuola attraverso il budget previsto e stanziato dal Ministero dell’Istruzione. Come spesso accade anche per altre questioni del comparto scolastico, succede che le somme finanziate non bastano e che le mascherine, obbligatorie per il Ministero, devono essere acquistate dai genitori degli studenti.
Il paradosso
Un paradosso comune a molti istituti anconetani e che nella settimana appena conclusa ha riguardato la scuola elementare De Amicis di corso Amendola ma distaccata per lavori nel plesso ex Ferrucci.
Nel caso specifico, il problema delle (non) mascherine ha riguardato una classe. Da protocollo, siglato dal ministero a fine giugno, ai contatti stretti di un positivo «è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto». La scorsa estate, il Ministero aveva stanziato 45,22 milioni per fornire gratuitamente mascherine Ffp2 agli alunni e al personale scolastico in auto sorveglianza. All’acquisto hanno dovuto provvedere le singole scuole. Evidentemente, qualcosa è andato storto.
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