Ancona, scoperta una discarica abusiva di auto. Scattano i sigilli, in tre finiscono nei guai

Ancona, scoperta una discarica abusiva di auto. Scattano i sigilli, in tre finiscono nei guai
Ancona, scoperta una discarica abusiva di auto. Scattano i sigilli, in tre finiscono nei guai
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 1 Marzo 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 15:08

ANCONA Un’autorimessa trasformata in deposito abusivo di auto e moto da rottamare. È quanto hanno scoperto a Falconara i carabinieri della Compagnia di Ancona lavorando in tandem con i colleghi forestali. La discarica è stata sottoposta a sequestro preventivo, mentre tre persone sono state denunciate per l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso.

 
Nei guai sono finiti il titolare dell’autorimessa, un romeno di 45 anni e due suoi dipendenti: un connazionale di 27 e un anconetano di 51.

La scoperta del traffico illecito dei mezzi è emersa da un semplice controllo stradale avvenuto lo scorso gennaio. In quell’occasione, i carabinieri del Norm hanno fermato un’Audi A4 sospetta che aveva particolarmente attirato l’attenzione dei militari. Il conducente, un soggetto incensurato, e la documentazione amministrativa in regola sembravano far presupporre che fosse tutto perfetto, invece ulteriori accertamenti svolti dalla pattuglia del Radiomobile hanno permesso di acclarare che la discrepanza tra l’effettivo utilizzatore e il proprietario dell’auto. 

Difatti, il proprietario della vettura è risultato essere intestatario di numerosissimi veicoli. A suo nome c’era un numero elevatissimo di compravendite di autoveicoli. Un fatto sospetto, soprattutto in relazione al reddito dichiarato. Lo stesso è risultato essere il titolare di un’autorimessa di Falconara. 
Gli accertamenti. Conseguentemente i carabinieri del Norm, supportati attivamente dai colleghi della Stazione Forestale, hanno deciso di effettuare un sopralluogo all’autorimessa. Qui è stato scoperto un deposito abusivo di 45 auto e 40 motocicli, tutti in stato di abbandono e degrado. L’area è stata sottoposta a sequestro preventivo in modo da consentire le ulteriori verifiche, tuttora in corso, anche con la collaborazione dell’Arpam. Rimane infatti da risalire alla provenienza dei veicoli e, soprattutto, capire lo scopo di quell’estrema concentrazione di lamiere. Il sospetto, ancora tutto da provare: la rivendita sul mercato nero di pezzi usati. 

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