La scalinata “sfregiata” al Passetto: assolti il ruspista e l’ingegnere capo

La scalinata del Passetto danneggiata dalla ruspa
La scalinata del Passetto danneggiata dalla ruspa
di Federica Serfilippi
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Sabato 6 Febbraio 2021, 02:45

ANCONA  - Scalini del Passetto danneggiati per il passaggio di un bobcat: assolto l’ex dirigente del Comune di Ancona Luciano Lucchetti. Ieri, la sentenza emessa dal giudice Maria Elena Cola che da decretato come «il fatto non sussiste». Stessa sorte per Stefano Gobbi, manovratore della ruspa e titolare dell’azienda incaricata, nel maggio 2016, di eseguire i lavori di livellamento della spiaggia del Passetto. Si trattava di un intervento del valore di poco meno di 20mila euro.

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L’assoluzione è arrivata dopo l’opposizione del decreto penale di condanna emesso dal tribunale: gli imputati avrebbero dovuto pagare una multa di 12mila euro a testa.

Due i reati contestati in concorso dal pm Paolo Gubinelli: danneggiamento al patrimonio storico-artistico e violazione di un bene culturale tutelato per non aver chiesto le dovute autorizzazioni agli enti preposti.

Solo l’ex ingegnere del Comune, 70 anni compiuti ieri, era presente alla lettura del verdetto, assieme al difensore Roberto Tiberi: «È finita una vicenda lunga – ha commentato l’ex dirigente della Direzione Progettazioni e Manutenzioni del Comune, ora in pensione -. Sono soddisfatto, va bene così». Gobbi, 43enne di Offagna, era rappresentato dall’avvocato Franco Argentati. «Per il mio assistito – ha detto il legale – è terminata una tribolazione. La società incaricata dei lavori è una ditta rispettabile, più volte utilizzata dalla Soprintendenza. Ha pagato di tasca propria tutte le riparazioni dovute ai danneggiamenti accidentali».

Le motivazioni della sentenza si potranno leggere entro sessanta giorni. Il danneggiamento si era verificato la mattina del 24 maggio 2016, nel corso dei lavori per la sistemazione del litorale del Passetto. Nello scendere la scalinata centrale del Monumento ai Caduti, la ruspa che doveva raggiungere la spiaggia aveva perso aderenza, facendo finire la parte anteriore del mezzo contro i gradoni. Quindici quelli toccati dal macchinario, di cui sette scheggiati. Su delega del sostituto procuratore, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio avevano anche eseguito accertamenti sulle autorizzazioni legate ai lavori di ripristino del litorale. Autorizzazioni, stando alla procura, mancanti del parere della Sovrintendenza e dell’Ente Parco Conero. Per quanto riguarda i danneggiamenti, il pm contestava la scelta di aver utilizzato la pala meccanica per movimentare i materiali, anziché farli portare via mare. Lo “sfregio” alla scalinata aveva portato un turbinio di polemiche da parte di cittadini e gruppi politici di minoranza. 

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