Personale allo stremo, sanità a rischio. I sindacati in agitazione: «La Regione ci ascolti o scioperiamo»

Anche all'ospedale di Torrette c'è carenza di personale
Anche all'ospedale di Torrette c'è carenza di personale
di Stefano Rispoli
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Domenica 17 Luglio 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 05:38

ANCONA - Pronto soccorso allo stremo, tagli ai servizi ambulatoriali, accorpamento o chiusure di reparti di degenza. Per non parlare degli hub vaccinali, che non hanno le risorse per far fronte ad una possibile ripresa della pandemia. L’Area Vasta 2 è alle prese con una carenza di personale che mette in pericolo la stessa offerta sanitaria per gli anconetani.

I sindacati sono sul piede di guerra: chiedono un incontro urgente ai vertici della Regione perché «con gli attuali organici si rischia di non poter più garantire i servizi ai cittadini». 
All’orizzonte si staglia la minaccia dello sciopero da parte della Rsu dell’Area Vasta 2 e delle organizzazioni sindacali, in assenza di un tavolo di confronto con la Regione «in cui si possa prendere in considerazione lo stato di grave difficoltà in cui versa il personale», sottolinea Stefania Franceschini, delegata Cisl e coordinatrice Rsu di Av2. «Le carenza di personale - spiega - riguardano tutti i settori lavorativi, dai reparti ospedalieri ai servizi sanitari territoriali e di prevenzione, dai front office/Cup e uffici amministrativi ai servizi diagnostici come laboratori analisi e radiologie.

I servizi di pronto soccorso sono allo stremo, i servizi ambulatoriali sul territorio hanno subito e subiranno delle contrazioni, alcuni reparti di degenza sono stati accorpati, ridotti di posti letto o addirittura chiusi. I punti di vaccinazione di massa per la popolazione non hanno risorse sufficienti per affrontare i nuovi bisogni legati alla pandemia». 


Ad aggravare la situazione, spiega la sindacalista dell’Area Vasta 2, è il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato, «che sono cessati nei mesi scorsi o sono in scadenza nei mesi estivi, dalla cessazione anticipata di quei pochi contratti rinnovati perché attratti da assunzioni in altre aziende che offrono percorsi lavorativi più certi e dall’incremento del numero degli operatori malati per il Covid». Solo negli Ospedali Riuniti, oggi, sono più di cento. « In questa situazione - prosegue la nota - si colloca il silenzio da parte della Regione sulla stabilizzazione del personale precario con 18 mesi di servizio, una procedura prevista con la legge di bilancio, di cui non abbiamo notizia».

La Rsu evidenzia che «permane, purtroppo, il silenzio anche sulle ripetute richieste di incontro all’assessore Saltamartini, inviate più di un mese fa, per evidenziare il principale problema: il taglio del budget di spesa del personale, di oltre 4 milioni di euro, avvenuto nel febbraio 2019. È fondamentale da parte della Regione un sostegno a favore dell’Av2, reintegrando quanto sottratto e le dimissioni del direttore Guidi, proprio in questa fase, costituiscono un elemento di maggiore complicazione». 

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