Torrette, impossibile (anche) la Tac: prenotarne una per il 2024? Sì, ma lontano da Ancona

Torrette, impossibile (anche) la Tac: prenotarne una per il 2024? Sì, ma lontano da Ancona
Torrette, impossibile (anche) la Tac: prenotarne una per il 2024? Sì, ma lontano da Ancona
di Andrea Maccarone
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Giovedì 2 Marzo 2023, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 15:12

ANCONA - Trovarsi a dover prenotare un esame diagnostico all'ospedale di Torrette si potrebbe tramutare in un incubo. Come quello che sta vivendo C. A., una 62enne di Castelfidardo affetta da una patologia polmonare, che da qui a un anno non riesce a trovare posto per una Tac. Dal Cup le uniche opzioni messe a disposizione per il periodo di gennaio 2024 sono San Benedetto del Tronto oppure Amandola.

Non c’è spazio nemmeno nelle strutture ospedaliere della provincia. A meno che la paziente non decida di sottoporsi all’esame presso strutture private, ma con tutt’altri costi.

Il precedente

Un’odissea simile a quella vissuta da R. G., la sessantenne che ha deciso di denunciare la sua vicenda sulle pagine del Corriere Adriatico, che per una mammografia ha telefonato all’apposito call center del nosocomio regionale ben 181 volte senza riuscire mai a prendere la linea. Centralini intasati da un lato e attese senza speranza dall’altro. La sanità è in apnea. E i cittadini restano privi di servizi che, in qualche modo, dovrebbero essere garantiti nei tempi più consoni e nelle immediate vicinanze. «Mia moglie è stata già operata ai polmoni per un linfoma, ma a seguito di un virus contratto successivamente deve sottoporsi ad una tac all’anno» racconta Giuiano, marito della 62 enne fidardense. Da un mese prova a contattare il Cup per fissare l’esame «ma sembra impossibile - lamenta il coniuge - fino a gennaio non c’è un buco neanche a pagarlo». Si fa per dire, perchè lo pagherebbe comunque. Ma a peso d’oro se scegliesse di passare per il sistema sanitario privato. «Altrimenti mi hanno dato come disponibilità solo San Benedetto del Tronto e Amandola - continua Giuliano -, ma è mai possibile che una donna che ha già avuto un tumore e deve fare un controllo programmabile non riesca a farlo nella sua città dove c’è una struttura ospedaliera come quella di Torrette? Mi sembra incredibile».

Così alla coppia non è rimasto che chiedere aiuto al Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli, a cui ha recapitato una lettera per chiedere di trovare una soluzione. Disservizi e ostacoli nel relazionarsi col sistema sanitario locale purtroppo saltano fuori come funghi. Proprio l’altro giorno una mail recapitata al Corriere Adriatico da parte di una donna di 60 anni, operata ad un carcinoma intraduttale alla mammella, lamentava l’impossibilità di mettersi in contatto con il numero interno dell’ospedale di Torrette per le prenotazioni delle mammografie. Ben 181 telefonate andate a vuoto. Soltanto il giorno dopo è riuscita a prendere la linea e quindi a prenotare l’esame.

Troppe richieste 

L’imbuto delle liste infinite sarebbe causato dall’enorme confluenza di richieste degli utenti su Torrette. Infatti, come testimonia un resoconto sugli esami erogati dall’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, nel 2022 tra Tac, Risonanze magnetiche, Rx, Mammografie ed Ecografie si contano 231.500 prestazioni. Nel dettaglio: 63 mila Tac, 18 mila Risonanze magnetiche, 52.500 Rx tradizionali, 35 mila Rx torace, 10 mila Mammografie e 53 mila Ecografie. «Se tutti scelgono di venire qui, le liste di attesa inevitabilmente si allungano - afferma il dottor Leonardo Incicchitti, direttore della Direzione Medica Ospedaliera di Torrette -. Purtroppo, limitatamente alle risorse disponibili, lavoriamo cercando di soddisfare le necessità di chi si rivolge alla nostra struttura». 
E qui si apre un altro fronte: quello della mancanza del personale. «C’è una criticità sui tecnici di radiologia che gestiscono le apparecchiature, ne servirebbero di più - conferma Incicchitti - fermo restando che dove non arriviamo noi dovrebbe intervenire l’Area Vasta 2». Non fosse, però, che anche le altre strutture ospedaliere della provincia sono intasate. «Infatti siamo la proiezione delle difficoltà degli altri ospedali - prosegue il capo della Direzione Medica Ospedaliera di Torrette -. Noi dovremmo essere presi in considerazione solo per le prestazioni che altre realtà ospedaliere non possono erogare, invece ci tocca fare anche l’ospedale di città».

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