Blackout all'ospedale: Torrette alza uno scudo perchè non accada mai più

Blackout all'ospedale: Torrette alza uno scudo perchè non accada mai più
Blackout all'ospedale: Torrette alza uno scudo perchè non accada mai più
di Michele Rocchetti
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Sabato 9 Luglio 2022, 00:35

ANCONA - L’augurio è che non succeda mai più. Perché sebbene il sistema elettrico dell’ospedale di Torrette sia organizzato per mandare avanti i servizi essenziali anche in assenza temporanea di corrente, il blackout di giovedì disagi li ha creati, eccome. Per fortuna ieri, dopo un nuovo sbalzo di tensione prima dell’alba, l’emergenza è rientrata, e tutte le attività sono tornate a svolgersi normalmente.

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Ma le code e le visite rimandate di due giorni fa, dovute soprattutto a problemi in cassa e in accettazione, dopo che la mancanza di corrente aveva fatto saltare i sistemi informatici, si spera rimangano un episodio isolato. 

La spiegazione

E-Distribuzione, società del Gruppo Enel gestore della rete elettrica, precisa che «i buchi di tensione che hanno interessato l’ospedale sono stati provocati da una situazione eccezionale e non prevedibile indotta dai numerosi guasti alla rete di media tensione interconnessa con la linea che lo alimenta».

Infatti, sebbene la fornitura dell’ospedale di Torrette sia garantita tramite una linea di media tensione dedicata e la cabina secondaria che fornisce l’energia non sia condivisa da altre utenze, cosa che garantisce le migliori prestazioni in termini di continuità del servizio elettrico, anche tale linea deve essere per forza di cose collegata ad altre che, guastandosi, possono creare interferenze. Nonostante la costante attività di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuata sulla rete, guasti possono verificarsi in situazioni di sovraccarico, come accaduto l’altro ieri a causa della persistente ondata di calore in corso, la quale ha indotto molti a fare un uso smodato dei condizionatori. Le cose, però, sarebbero potute andare molto peggio se l’ospedale non fosse dotato, come impone la normativa, di sistemi di sicurezza atti a garantire il funzionamento di tutte le apparecchiature elettriche fondamentali. «Innanzitutto – fa sapere Luca Gusella, coordinatore dell’unità di Crisi dell’azienda – i nostri cavi di media tensione sono disposti a forma di anello. In tal modo ognuna delle sottocabine che trasformano la media in bassa tensione può ricevere, se c’è un guasto da una parte, l’energia elettrica dall’altra». 

Le tre linee 

Inoltre esistono tre linee di alimentazione: quella normale dell’Enel, la linea preferenziale o di emergenza sostenuta dal gruppo elettrogeno e la linea di continuità o sicurezza Ups a batteria. Quando viene a mancare la corrente, tutto ciò che è collegato solo alla linea normale si spegne finché l’energia elettrica non torna, quello che è collegato anche alla linea preferenziale subisce un’interruzione di circa 15 secondi finché non si avvia il gruppo elettrogeno, quello che sta sulla linea di continuità ha il flusso di corrente garantito. Pur essendo stata rinnovata e potenziata di recente, non tutto può essere attaccato alla linea di continuità. Lo sono i servizi primari e le apparecchiature necessarie per mantenere in vita il paziente. Lo sono anche le Tac del Pronto Soccorso e i Pc in dotazione alla Rianimazione. Ma non le Tac per gli esami diagnostici e i computer di casse e accettazioni, collegati alla linea preferenziale, che infatti hanno subito lo sbalzo di corrente dell’altro giorno. Soltanto sulla linea normale, invece, sono attaccati apparecchi non essenziali, come i condizionatori degli uffici o le macchinette del caffè. «L’auspicio – il commento del direttore generale degli Ospedali riuniti, Michele Caporossi – è che dopo questo episodio si rinforzi la collaborazione con Enel e che possa essere un’occasione per migliorarci ancora in vista del conseguimento della certificazione Iso 2000 per le Procedure di gestione della continuità operativa».

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