Manganelli, bodycam e ronde per Ancona ma il vigilante-Rambo era abusivo: denunciato

Nei guai un 46enne, promotore di un’associazione paramilitare. Sequestrata una pistola ad aria

Manganelli, bodycam e ronde per Ancona ma il vigilante-Rambo era abusivo: denunciato
Manganelli, bodycam e ronde per Ancona ma il vigilante-Rambo era abusivo: denunciato
di Federica Serfilippi
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Giovedì 25 Maggio 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 17:50
ANCONA Ronde cittadine e servizi di sicurezza non autorizzati: scatta la denuncia per un anconetano di 46 anni. L’uomo è stato individuato dalla Divisione Amministrativa della questura come il fondatore di un’associazione dedita ai servizi di vigilanza e sicurezza privata. Attività, dice la questura, del tutto abusive. L’uomo, infatti, aveva ricevuto il diniego dalla prefettura circa la richiesta di iscrizione come “associazione tra cittadini non armata”. Nonostante questo, avrebbe organizzato ronde per le vie della città attraverso l’impiego di operatori che indossavano divise identiche a quelle dei corpi paramilitari. A volte, stando a quanto riscontrato dalla polizia, utilizzavano anche la bodycam. Le attività sarebbero state pubblicizzate, anche sui social, come “servizi di deterrenza o di cortesia”, mentre gli operatori erano indicati come “osservatori di sicurezza urbana ed ambientale”. 


Le altre attività


Oltre ai servizi abusivi di ronda, l’associazione avrebbe pubblicizzato un’attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, denominata di volta in volta come di portierato o di cortesia. Tale attività, a pagamento, sarebbe stata effettuata a vantaggio di alcuni esercenti di Ancona. Per la polizia, tutti questi servizi sono stati realizzati - almeno da un anno a questa parte - al di fuori del perimetro delle autorizzazioni in materia che, oltretutto, impongono l’obbligo di indossare una casacca di colore giallo fluorescente, contenente la scritta “osservatori volontari”, il logo dell’associazione, il nome del comune e un numero progressivo associato al nominativo dell’operatore.

Al netto di questo, la legge vieta comunque di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali.


La strumentazione


Anche in relazione al riscontrato utilizzo di bodycam, è stato accertato come non sia previsto che i servizi di osservazione possano essere supportati dall’utilizzo di videoriprese. Sulla scorta delle indagini della Divisione Amministrativa della questura, è scattata la perquisizione nei confronti del 46enne e di una sua collaboratrice, una 47enne. La polizia ha trovato e sequestrato tutti i simboli identificativi dell’associazione come divise, gagliardetti e tessere di iscrizione. 

Sequestrato spray al peperoncino


Sotto sequestro pure spray al peperoncino, una pistola ad aria compressa e un furgone verde militare, allestito da ufficio mobile, dove è stato trovato uno sfollagente telescopico in acciaio di colore nero, come quelli in dotazione ai carabinieri. Per tale rinvenimento è scattata anche la denuncia per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. Il 46enne era già stato denunciato dalla polizia per procurato allarme. L’accusa: l’aver inventato un episodio di bullismo ai danni di un ragazzino. 

 

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