«Se rivuoi tua figlia ti devi prostituire»
Fratelli a giudizio, condannato il padre

«Se rivuoi tua figlia ti devi prostituire» Fratelli a giudizio, condannato il padre
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Venerdì 20 Aprile 2018, 06:45
ANCONA - L’avrebbero violentata, picchiata e costretta a prostituirsi per pagare il rilascio della figlioletta, sequestrata – secondo l’accusa – da tre persone: due fratelli e il loro padre. Quest’ultimo, ieri mattina è stato condannato dal gup Paola Moscaroli a scontare due anni e due mesi di reclusione. 

La sentenza è arrivata dopo la scelta della difesa, rappresentata dall’avvocato Filippo Paladini, di procedere con il rito abbreviato. L’uomo era accusato di sequestro di minore ai fini di estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La condanna è arrivata solo per i reati legati al meretricio della vittima, una 24enne romena. Assoluzione per il reato più grave dal punto del vista della pena. Il rinvio a giudizio è arrivato per i suoi figli, romeni di 23 e 31 anni. Oltre alle contestazioni mosse al padre, dovranno rispondere anche di violenza sessuale. Per loro, il processo davanti alla Corte d’Assise inizierà il 14 maggio. I due sono assistiti dall’avvocato Eugenio Tummarello e, al momento, sarebbero irrintracciabili. I fatti presi in esame dalla procura sono avvenuti tra Collemarino e Montemarciano, tra settembre 2016 e maggio 2017. Stando alla ricostruzione fatta dall’accusa, la 24enne era stata fatta venire in Italia dalla Romania da uno dei due fratelli, con la promessa di vivere una vita felice e lontano dalla povertà. Un mese dopo l’arrivo assieme alla bimba di due anni e mezzo, sarebbe iniziato l’inferno della donna. Il trio l’avrebbe convinta a prostituirsi lungo la Flaminia e a cedere ogni incasso. Il gruppetto avrebbe tolto alla vittima e alla minore anche i documenti identificativi e il passaporto, per impedire di tornare in patria. 

Il sequestro della minore sarebbe avvenuto tra l’aprile e il maggio 2017. Per oltre 20 giorni, sarebbe stata tenuta sotto chiave per far sì che la madre pagasse ai tre 2mila euro come garanzia per la restituzione della piccina. Questa contestazione, da cui è stato assolto il padre dei due imputati, sarà al centro del processo davanti ai giudici popolari. In più, verrà anche presa in considerazione la violenza sessuale. La 24enne aveva raccontato in sede di denuncia di essere stata abusata dai due romeni in almeno tre occasioni.
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