Passetto, in quattro per il ristorante. Virgili: «Non possiamo più sbagliare». Tre dalle Marche e una dalla Romagna

Passetto, in quattro per il ristorante. Virgili: «Non possiamo più sbagliare». Tre dalle Marche e una dalla Romagna
di Stefano Rispoli
2 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Settembre 2020, 05:05
ANCONA - Un poker di offerte per far rinascere il Passetto. Si accende una luce di speranza sul ristorante che, per la seconda volta in tre anni, a febbraio ha chiuso i battenti. «Sto trattando con diverse persone interessate, ma stavolta voglio partire bene: non ho fretta», dice Massimo Virgili, dal 2011 proprietario del locale più ambito della città, ma anche il più travagliato perché oggetto di un incessante turnover. 


 
L’ultima gestione, curata dalla società Alba, ha avuto vita brevissima: dall’inaugurazione nel novembre 2018 alla decisione di gettare la spugna è passato poco più di un anno. Per questo, stavolta, la famiglia Virgili è determinata a individuare l’imprenditore giusto, quello che sappia «valorizzare il locale e gestirlo a pieno carico: è facile innamorarsi del ristorante, più difficile mantenere e soddisfare la clientela». Tre delle 4 offerte sono pervenute dalle Marche: due da ristoratori anconetani, la terza da fuori provincia. In tutti i casi, l’identità è top secret. Ma il Passetto suscita interesse anche oltre i confini regionali, tant’è che è in corso una trattativa con un gruppo romagnolo. 
«Se riparto, voglio farlo con tutte le certezze del caso - spiega Virgili -. Valuterò la solidità economica, ma anche il progetto: gestire il Passetto è un impegno. Le persone che se ne sono occupate negli ultimi anni pensavano di aver fatto bingo, ma poi si sono rese conto che non era una passeggiata. I suggerimenti che do sono sempre gli stessi: la ricetta vincente è un ristorante di buon pesce al piano terra e, a quello superiore, una sala con terrazza, con splendida vista sul mare, per matrimoni, cerimonie e convegni. Il Covid ha rallentato le trattative, ma comunque non ho fretta: voglio fare la scelta giusta». 
Lascia di stucco l’instabilità che il Passetto, locale dalla location unica e dalle infinite potenzialità, ha vissuto negli ultimi tempi. Restyling, rilanci, nuove gestioni e menù si sono arenati di fronte alla dura legge del mercato. Nel giro di un triennio il ristorante ha conosciuto due bruschi stop: prima è stata la famiglia Carluccio, già alla guida de La Terrazza al porto, ad aver chiuso l’avventura cominciata nel 2016 con un brindisi con 200 persone. Nell’inverno 2018, il sofferto passo indietro. Poi è subentrata la società Alba che con una mail, nel febbraio scorso, ha restituito le chiavi alla proprietà dopo una breve gestione del locale, costruito nel 1949 e in mano fino al 1973 al fondatore Aldo Piermattei e Maria Tebaldi, che nel 1959 costruirono anche l’Hotel Passetto. Dal 1973 al 2010 fu il duo Giancarlo Magnarelli-Ideale Carini a mantenerne le redini, fino all’avvento nel 2011 della famiglia Virgili, che ora cerca un futuro per il ristorante più “in” del capoluogo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA