Il Passetto riapre i battenti dopo 16 mesi. Non sarà solo un ristorante, ecco il futuro di un simbolo di Ancona

Il ristorante Passetto riaprirà i battenti
Il ristorante Passetto riaprirà i battenti
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 09:09

ANCONA - Il Passetto riaccende le luci. A 16 mesi dal tramonto della società Alba, si aprono nuovi orizzonti per il ristorante più chic ma anche più altalenante della città: verrà rilevato da un giovane imprenditore anconetano, Angelo Abate, che si è già fatto conoscere per aver ideato un’app di successo, Ibeach, scelta per la seconda estate di fila dal Comune per evitare assembramenti nelle spiagge libere di Portonovo

 
La svolta è imminente: dopo un preliminare d’accordo, a giorni arriverà la firma sul contratto d’affitto del locale di proprietà della famiglia Virgili, chiuso dal febbraio 2020 dopo una serie di tormentate gestioni.

Non sarà un semplice ristorante. Il concept è più ampio e verrà illustrato nei dettagli appena arriverà l’ufficialità dell’intesa. «Lo prendo per restituirlo alla città e riportarlo in auge come merita: il Passetto non sarà più quello che è stato fino ad oggi, sarà un luogo di ritrovo per talenti», annuncia Abate.

Che aggiunge: «Avrà più finalità imprenditoriali, dal food all’immobiliare, fino alla formazione per giovani talenti e startupper. Un progetto che creerà oltre 30 nuovi posti di lavoro all’interno delle startup della mia holding, che già oggi ne possiede diverse nel settore immobiliare, servizi balneari, formazione, fin-tech e food. Sarà un progetto ambizioso che attirerà talenti da tutto il mondo».

Anticipazioni che solleticano la curiosità. L’idea è questa: suddividere il locale in tre ambiti. Il piano terra sarà dedicato al delivery con una rivoluzionaria consegna a domicilio del cibo su mezzi ecosostenibili. La cucina più ricercata, non solo a base di pesce, sarà concentrata sulla terrazza con vista mare: dovrebbe essere curata da una startup che già si occupa di ristorazione di qualità nel nord Italia. I primi tavoli, però, verranno apparecchiati soltanto nell’estate 2022. La diversificazione dell’offerta porterà a sfruttare gli spazi al secondo piano come sale convegni in cui organizzare eventi di formazione per giovani imprenditori e contest internazionali. 


Ci saranno anche uffici in cui ospitare le startup controllate da Abate e dalla sua società, la Gumpab Srl. «Tutta la struttura porterà un messaggio di ecosostenibilità, dal cibo alle società che qui orbiteranno - spiega il giovane imprenditore -. La speranza è che il Passetto diventi un simbolo di rinascita economica per la città perché attireremo talenti da tutto il mondo per venire a lavorare nelle società che finanzieremo con i giovani imprenditori che formeremo. Li selezioneremo in base al potenziale del loro modello di business e dovranno distinguersi per l’ecosostenibilità del progetto, l’economia circolare e il miglioramento del pianeta».

Insomma, per il Passetto sarà una svolta, in tutti i sensi, dopo anni di instabilità dettata da progetti ambiziosi ma tramontati troppo presto. Nell’arco di tre anni lo storico ristorante ha chiuso i battenti per due volte. L’ultima gestione, curata dalla società Alba, ha avuto vita brevissima: dall’inaugurazione nel novembre 2018 alla decisione di gettare la spugna nel febbraio 2020. 


In precedenza, erano stati i fratelli Carluccio, tra il giugno 2016 e il dicembre 2017, a guidare il rinomato ristorante, considerato la torta nuziale degli anconetani, costruito nel 1949 e gestito fino al 1973 dal suo fondatore Aldo Piermattei insieme alla consorte Maria Tebaldi, che nel 1959 diedero vita anche all’Hotel Passetto. Il 5 novembre 1973 il locale passò nelle mani del duo formato da Giancarlo Magnarelli e dallo chef Ideale Carini fino alla dolorosa chiusura del 22 luglio 2010, celebrata con una cena di gala con 170 vip.

Seguirono fasi turbolente, in cui il ristorante rischiò di essere trasformato addirittura in una banca. Idea spazzata via dal nuovo proprietario, l’imprenditore Massimo Virgili, che l’acquistò da Miranda Piermattei nel giugno 2011 e lo inaugurò il 21 giugno 2012. Nel febbraio 2016, il passo indietro. Poi il valzer di gestioni fino ad oggi, con l’avvento di Angelo Abate e il suo originale modello di business. «Non posso più sbagliare», diceva Virgili un anno fa, sfogliando la margherita delle offerte. Chissà che questa non sia la volta buona. 

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