Schiaffeggiato agli Archi, scoppia la rissa tra bande straniere per vendicare un 16enne armato di coltello. Quattro denunciati

I carabinieri sono intervenuti per sedare la rissa
I carabinieri sono intervenuti per sedare la rissa
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 15:04

ANCONA - La rissa in due round: la provocazione, poi la vendetta. E chi le ha prese per prime - un ragazzo di 16 anni originario del Bangladesh - è stato poi quello che, alla fine, è stato denunciato perché addosso gli è stato trovato un coltellino con cui ha tentato di colpire i rivali che l’avevano schiaffeggiato. Cornuto e mazziato, insomma.

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Ma non sarà l’unico a pagare caro la doppia zuffa andata in scena lunedì sera agli Archi: altri tre giovani verranno denunciati dai carabinieri.

Uno è il fratello maggiore, gli altri sono due pakistani di 29 e 21 anni, finiti all’ospedale insieme a un terzo loro connazionale che non è stato identificato perché ha dato in escandescenze mentre era al Pronto soccorso ed è scappato. 


Sono volati calci e pugni nella maxi rissa tra stranieri tra via Marconi e via Rupi. Il balenio di una lama, brandita all’improvviso dal ragazzino di 16 anni, ha fatto tremare tutti. Ma per fortuna nessuno ha riportato ferite d’arma da taglio. Carabinieri, polizia, 118, Croce Gialla e Croce Rossa: una task force si è concentrata agli Archi l’altra notte attorno all’una per spegnere il fuoco della violenza. Tutto è cominciato alle 22 quando il 16enne, mentre passeggiava sotto i portici mangiando un gelato, è stato avvicinato dai tre pakistani, vestiti di nero. «Mi hanno preso a schiaffi senza motivo, non li conoscevo neppure», racconterà il giovane ai carabinieri del Radiomobile che indagano sul caso, non senza difficoltà visto che i protagonisti della zuffa non si esprimono bene in italiano. Mentre i pakistani si allontanavano verso la salita di via Rupi, il ragazzo ha chiamato con il cellulare il fratello di 23 anni, subito corso in suo aiuto. I militari, intervenuti sul posto, hanno ascoltato la loro versione dei fatti e hanno invitato i due fratelli a presentarsi in caserma il giorno dopo per sporgere denuncia. Sembrava tutto finito lì. E invece, attorno all’una, ancora scintille. 


I due fratelli bengalesi insieme ad altri amici (almeno due, secondo i primi riscontri) hanno organizzato la vendetta. Sarebbero andati in cerca della gang di pakistani per restituire gli schiaffi ricevuti dal 16enne che si è presentato armato di coltello. Il regolamento di conti ha preso subito una brutta piega. I due gruppi si sono scontrati, sono volati calci e pugni, mentre il ragazzo minorenne, a detta dei rivali, avrebbe estratto dalla tasca la lama per tentare di colpire i tre pakistani. Grazie al cielo, nessun colpo è andato a segno. Le sirene delle pattuglie di carabinieri e polizia hanno squarciato il silenzio della notte e soffocato la scena di violenza. Al loro arrivo, agenti e militari hanno trovato solo i pakistani a terra, insanguinati: uno aveva il volto tumefatto, gli altri presentavano ferite alle braccia.

Sono stati caricati in ambulanza per essere portati al Pronto soccorso di Torrette. Due di loro - un 29enne e un 21enne residenti ad Ancona - sono stati dimessi con alcuni giorni di prognosi. Il terzo, invece, in preda a una crisi di nervi, si è allontanato dall’ospedale prima di essere visitato. Nel frattempo, i carabinieri hanno dato la caccia ai rivali bengalesi. Rintracciarli non è stato difficile, dal momento che già conoscevano le generalità del 16enne e del fratello maggiore. Sono stati fermati agli Archi: il primo aveva in tasca il coltellino con cui ha tentato di colpire il gruppo avversario. Gli è stato sequestrato, lui ha rimediato una denuncia per il porto abusivo dell’arma e presto ne riceverà una seconda per rissa. Nelle prossime ore verranno denunciati anche il fratello e due dei pakistani, mentre le indagini proseguono per individuare gli altri protagonisti della notte da paura agli Archi. 

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