ANCONA - Due cruente risse nel giro di cinque giorni: non è un caso se nell’ordinanza del sindaco che vieta di farsi trovare in giro per strada bevendo alcol dalle 21, per il Piano la prescrizione è valida 24 ore su 24. Nella settimana in cui il Comune ha emesso il provvedimento restrittivo, che entrerà in vigore da giovedì, si è scatenato il caos nel quartiere più multietnico del capoluogo.
Giovedì scorso l’aggressione in corso Carlo Alberto ai danni di un trentenne romeno, preso a calci e pugni da un gruppo di ubriaconi che gli hanno spaccato la testa contro una panchina.
Le sirene delle ambulanze e della polizia, intervenuta sul posto con tre volanti, hanno messo in allarme l’intero quartiere. Erano le 17,30, il parco era piuttosto affollato. A un certo punto, l’attenzione dei presenti è stata attirata dalle grida di due gruppi di stranieri e dal tonfo sordo di una spranga con cui un uomo ha colpito un trentenne tunisino alla testa. Un vero e proprio agguato, secondo una prima ricostruzione: l’aggressore, anche lui straniero (ma non si conosce la nazionalità) l’avrebbe sorpreso alle spalle, senza dargli la possibilità di difendersi. Il ferito è crollato a terra. Perdeva molto sangue dalla testa. Il rivale non ha auto pietà: avrebbe continuato a colpirlo con calci e pugni, mentre le persone che erano con lui - tra cui una donna, almeno così hanno raccontato i testimoni - provavano a trattenerlo. Alla fine è scappato di corsa, portando via con sé anche l’arma improvvisata.
I soccorritori sono intervenuti tempestivamente. Ma all’arrivo della polizia, l’aggressore si era già allontanato. Subito è scattata la caccia all’uomo, mentre gli agenti interrogavano quanti hanno assistito alla scena e il personale del 118 si prendeva cura del ferito. Per alcuni istanti, tramortito dai colpi ricevuti, il trentenne nordafricano ha perso i sensi. Ma fortunatamente poi si è ripreso. Era sotto choc, ma con un italiano stentato ha provato a spiegare cosa gli era successo, prima di essere accompagnato al Pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette con un codice di media gravità: ha riportato un trauma cranico, contusioni alla testa e al torace e una probabile frattura alla mano, ma non è in pericolo. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, l’uomo era seduto su una panchina di piazza Ugo Bassi in compagnia di un paio di amici quando è stato raggiunto dal rivale.
L’aggressore, arrivato in compagnia di una donna, gli avrebbe chiesto che ci faceva in quella zona. Evidentemente i due si conoscevano, anche se la vittima ha riferito alla polizia di non sapere chi fosse quell’uomo né i presenti hanno saputo dargli un nome. A un certo punto, il trentenne è stato raggiunto alla testa da un oggetto contundente, a quanto pare una sbarra di ferro lunga almeno venti centimetri che l’altro potrebbe aver preso all’interno di un vicino cantiere, dove la polizia ha eseguito un sopralluogo: l’arma impropria, però, non è stata trovata. Le ricerche sono andate avanti fino a sera, per ora senza successo. Piazza Ugo Bassi è coperta dalla videosorveglianza comunale: gli investigatori analizzeranno le immagini - attingendo anche alle telecamere dei negozi della zona - per risalire al misterioso straniero in fuga.