Niente sconti per la rissa fuori dalla discoteca e l'aggressione ai carabinieri: resta in carcere uno degli accusati

Niente sconti per la rissa fuori dalla discoteca e l'aggressione ai carabinieri: resta in carcere uno degli accusati
Niente sconti per la rissa fuori dalla discoteca e l'aggressione ai carabinieri: resta in carcere uno degli accusati
di Federica Serfilippi
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Giovedì 9 Settembre 2021, 08:10

ANCONA - Istanza di scarcerazione respinta. Deve rimanere a Villa Fastiggi il 25enne Markeljan Sojati, uno dei due albanesi arrestati all’alba dello scorso 7 agosto dai carabinieri dopo la maxi rissa scatenatasi non molto lontano dall’ingresso della discoteca Miu Disconner, a Mondolfo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Gabriele Galeazzi, era ricorsa al Tribunale del Riesame per ottenere una misura cautelare meno restrittiva. 

Le contestazioni 

Dunque, il 25enne residente ad Ancona con la famiglia non potrà lasciare il carcere di Pesaro, dove si trova dal giorno dell’arresto.

Con lui erano finite in manette altre tre persone: Franc Gjoni, 25enne albanese domiciliato ad Ancona, Manuel Hector Bueno, 33 anni, dominicano di Jesi e Samba Diallo, 23 anni, senegalese, residente a Tolentino. A vario titolo, per i quattro, sono contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, rissa, lesioni personali e danneggiamento. Gjoni deve anche rispondere di tentato omicidio e porto abusivo del coltello con cui, secondo la procura pesarese, avrebbe colpito all’addome un senegalese di 25 anni, residente a San Severino Marche. A ridosso di Ferragosto è stato arrestato dai carabinieri della Tenenza un quinto partecipante alla rissa: si tratta di un minorenne, domiciliato con la famiglia a Falconara, finito in comunità su ordine del gip del tribunale competente. A riconoscerlo come parte attiva all’interno della zuffa sono stati i militari falconaresi, soprattutto grazie ai video immessi sulla rete poche ore dopo l’alba di violenza e sangue di Mondolfo. 

La ricostruzione 

Tutto sarebbe partito con il ferimento del 25enne senegalese. Poi, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, un gruppo sarebbe andato a caccia di vendetta, accanendosi contro i due albanesi. «All’esterno del parcheggio sono andato a cercare Gjoni, lo picchiavano, se la sono presa anche con me» aveva detto Sojati durante l’interrogatorio di garanzia. Stando ai carabinieri, invece, il 25enne avrebbe inveito contro la folla che si era fiondato sull’amico, minacciandola con il coltello utilizzato per l’aggressione ai danni del senegalese. Entrambi gli albanesi vivono nel capoluogo dorico: Gjoni, assistito dai legali Marina Magistrelli e Michele Carluccio, agli Archi, Sojati a Collemarino. Entrambi disoccupati, avevano raggiunto insieme il Miu con la Lancia Delta di Gjoni, presa a mazzate dal gruppo composto da latino-americani e africani. Gli altri maggiorenni arrestati sono ancora in carcere. 

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