L'aggressore di Amatori: «Sono devastato. Stavamo solo giocando, non pensavo che le sue condizioni fossero così gravi»

L'aggressore di Amatori: «Sono devastato. Stavamo solo giocando, non pensavo che le sue condizioni fossero così gravi»
L'aggressore di Amatori: «Sono devastato. Stavamo solo giocando, non pensavo che le sue condizioni fossero così gravi»
di Federica Serfilippi
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Martedì 22 Marzo 2022, 04:10

ANCONA - «Ricordo pochissimo di quanto accaduto, sono devastato: non pensavo che l’altro ragazzo fosse finito in gravi condizioni in ospedale. Stavamo solo giocando». Le parole di Alek Bonikowski, il 20enne statunitense arrestato sabato sera dalla polizia e finito a Montacuto con l’accusa di aver brutalmente aggredito il 32enne anconetano Emanuele Amatori nel corso di una serata trascorsa insieme in un bar del porto. Per il ragazzo originario di Kansas City (stato del Missouri) l’udienza di convalida dell’arresto si terrà davanti al gip domani mattina. 

Il reato 

L’accusa formalizzata dal pm Andrea Laurino è lesioni personali gravi.

Ieri mattina, l’avvocato difensore Erica Micucci è andata a trovare il 20enne in carcere. Dai primi controlli eseguiti dalla polizia, è risultato positivo ai cannabinoidi. Una circostanza smentita dal ragazzo che sostiene di non aver fatto uso di sostanze stupefacenti. È stato anche trovato positivo all’alcol test con un tasso di quasi 3 gr/l. È finito anche lui al pronto soccorso di Torrette, da cui è uscito con una prognosi di tre giorni per varie escoriazioni al volto e alle mani. Simbolo di una colluttazione. L’intenzione del 20enne, stando a quanto finora emerso, non sarebbe stata quella di mandare il 32enne ko, svenuto sul ciglio della strada, a pochi passi dal locale dove stavano trascorrendo la serata. 

Il racconto

«Stavamo solo giocando» ha ripetuto ieri Alek al suo avvocato, forse facendo sottintendere di essersi sfidato con l’anconetano per divertimento. Un divertimento poi finito nel sangue. Vittima e aggressore si conoscono: addirittura lo statunitense, arrivato in Italia per motivi affettivi, è ospite a casa del 32enne, raggiunto al volto da una scarica di pugni, così forti da lesionare naso, parete orbitale e zigomo. La prognosi è di quaranta giorni. Dal profilo Facebook dell’arrestato, di fatto incensurato, si desume il suo impiego da rivenditore in una concessionaria di auto. Sul suo diario scorrono gli scatti della permanenza in Italia, i selfie con i suoi affetti più cari e la passione per la palestra. Una vita apparentemente tranquilla, macchiata ora dall’arresto dello scorso sabato. 

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