ANCONA - «Ricordo pochissimo di quanto accaduto, sono devastato: non pensavo che l’altro ragazzo fosse finito in gravi condizioni in ospedale. Stavamo solo giocando». Le parole di Alek Bonikowski, il 20enne statunitense arrestato sabato sera dalla polizia e finito a Montacuto con l’accusa di aver brutalmente aggredito il 32enne anconetano Emanuele Amatori nel corso di una serata trascorsa insieme in un bar del porto. Per il ragazzo originario di Kansas City (stato del Missouri) l’udienza di convalida dell’arresto si terrà davanti al gip domani mattina.
Il reato
L’accusa formalizzata dal pm Andrea Laurino è lesioni personali gravi.
Il racconto
«Stavamo solo giocando» ha ripetuto ieri Alek al suo avvocato, forse facendo sottintendere di essersi sfidato con l’anconetano per divertimento. Un divertimento poi finito nel sangue. Vittima e aggressore si conoscono: addirittura lo statunitense, arrivato in Italia per motivi affettivi, è ospite a casa del 32enne, raggiunto al volto da una scarica di pugni, così forti da lesionare naso, parete orbitale e zigomo. La prognosi è di quaranta giorni. Dal profilo Facebook dell’arrestato, di fatto incensurato, si desume il suo impiego da rivenditore in una concessionaria di auto. Sul suo diario scorrono gli scatti della permanenza in Italia, i selfie con i suoi affetti più cari e la passione per la palestra. Una vita apparentemente tranquilla, macchiata ora dall’arresto dello scorso sabato.