Ex cinema Enel, piazza Pertini: il restyling del centro si ferma a metà. Ma ora via ai nuovi progetti

La facciata dell'ex cinema Enel di via San Martino
La facciata dell'ex cinema Enel di via San Martino
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Maggio 2021, 06:15

ANCONA - Il park San Martino, con i suoi 120 posti auto, tutto illuminato in stile “lanterna urbana”. Lo “scheletro rosso” della Provincia, futura sede del Rettorato. Ma c’è anche il palazzo fantasma dell’ex cinema Enel, una vera bomba ecologica. E piazza Pertini, spazio grigio in cerca da anni di un’identità. Luci e ombre di un quadrilatero che viaggia a due velocità, tra progetti in essere e altri bloccati in un’impasse insopportabile. Facce della stessa medaglia, quelle di un centro assetato di rilancio, che attende un colpo di spugna per cancellare la vergogna del degrado all’ingresso nord della città. 

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Esci dalla galleria San Martino e ti trovi catapultato nell’abbandono: da un lato, il rudere dell’ex caserma che, tra qualche tempo, verrà abbattuto per lasciare spazio ad un maxi parcheggio di 6 piani, di cui due interrati, destinato non solo alla sosta, ma anche ad uffici e locali per servizi e associazionismo, con tanto di terrazza panoramica per ristorazione e piccoli eventi, secondo il progetto di Arx Srl, approvato dalla Giunta (costo: 2,3 milioni).

Dall’altro, l’ex cinema Enel, un immobile-fantasma da 6mila mq senza futuro perché due aste sono andate deserte e ora si aspetta la terza che dovrebbe partire da una base di un milione e 875mila euro: si spera che qualcuno parteciperà.

Da trent’anni questa bomba ad orologeria, a rischio crollo, ripetutamente assaltata da sbandati e vandali, è abbandonata a se stessa, dopo la messa in liquidazione della società fanese che nel 2009 acquistò l’immobile per 5 milioni e mezzo dal precedente proprietario, che a sua volta lo rilevò dall’Enel. Da 13 anni è fermo il cantiere per la sua riqualificazione: colpa anche della spropositata valutazione di partenza, oltre 5 milioni. Resta così bloccato il piano di recupero redatto dall’ingegner Muti e approvato dal Comune (scadrà l’anno prossimo) che prevedeva 35 abitazioni di social housing su 4 piani, con uffici al quinto e locali commerciali al piano terra, oltre a due parcheggi, di cui uno meccanizzato. 


In compenso, il quadrilatero dell’orrore, in pieno centro, può far leva su un progetto al via, quello per la riqualificazione dell’ex palazzo di vetro della Provincia che a fine intervento occuperà una parte dell’edificio destinato a diventare la nuova sede del Rettorato dell’Univpm. Un restyling da 17 milioni che potrebbe muovere i primi passi entro l’anno per concludersi nel 2025 con un collegamento a ponte vetrato tra l’ex sede della Provincia e il vicino palazzo del vecchio Rettorato. La Politecnica seguirà e finanzierà i lavori in cambio della cessione gratuita degli immobili dalla Provincia. Ma per un progetto che parte, ce n’è uno che non è mai nato: quello per la rinascita di piazza Pertini, landa desolata occupata dagli skaters, dai tendoni di eventi standard e dai tornei di calcetto estivi (prima del Covid). Il restyling da 1,2 milioni è slittato al 2023: prevede il lifting della spianata sopra il park Stamira e una copertura con tanto di giardino d’inverno. Mancano le risorse, però: da 25 anni è un rinvio dietro l’altro. 

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