ANCONA - Salgono a tre gli indagati per la tragedia del “Franco P”, il rimorchiatore affondato a circa 50 miglia al largo di Bari nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso. Nel registro degli indagati è comparso anche Stefano Marchionne, presidente della società armatrice Ilma di Ancona, il cui nome si aggiunge a quelli dell’armatore Antonio Santini, legale rappresentante della stessa società proprietaria del rimorchiatore e del pontone a cui era agganciato, e di Giuseppe Petralia, il 63enne siciliano, comandante dell’imbarcazione affondata e unico superstite.
L'indagine
Nei loro confronti la Procura di Bari, che con la pm Luisiana Di Vittorio coordina l’inchiesta condotta dalla Capitaneria di porto pugliese, ipotizza i reati di cooperazione colposa in naufragio e omicidio colposo plurimo.
Le verifiche tecniche consisteranno nella «estrazione e successivo esame dei dati e delle immagini presenti sul videoregistratore digitale Dvr in dotazione al pontone Ad3». Il comandante Petralia fu l’unico a salvarsi tra i 6 marittimi del rimorchiatore. Fece appena in tempo a lanciare l’Sos, poi in un attimo l’imbarcazione si inabissò imbarcando acqua. Tutti salvi, invece, gli 11 componenti dell’equipaggio a bordo del pontone, alcuni dei quali assistettero in diretta, impotenti, al naufragio.