Ancona, Renato Campanella vivo
grazie all'intervento di un veterinario

Ancona, Renato Campanella vivo grazie all'intervento di un veterinario
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Domenica 13 Dicembre 2015, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 10:24
ANCONA - Se Renato Campanella, 64 anni, tra i titolari dello storico Caffè Giuliani, è ancora vivo lo deve al veterinario osimano Paolo Pierucci e a un suo amico, Fabio Piersiani. Proprio a Osimo Campanella venerdì sera è stato colpito da una crisi coronarica durante una partita di calcio tennis. E’ caduto al suolo sotto gli occhi degli amici. Immediata è scattata la chiamata alla centrale operativa di Ancona Soccorso. La macchina del 118 si è messa subito in movimento. Nel frattempo all’interno dell’impianto sportivo Paolo Pierucci, Fabio Persiani ed una terza persona avevano avviato tutte le manovre necessarie per far ripartire il cuore dell’uomo bloccato dall’improvvisa crisi.
Manovre piuttosto energiche che comunque sia hanno dato i risultati sperati. Una volta stabilizzate le condizioni di salute, l’imprenditore è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale regionale di Torrette.
Ore di angoscia per i familiari. Poi, con il quadro clinico più chiaro, il titolare del Caffè Giuliani è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva.
Tra i primi ad accorrere in ospedale il fratello Mario, la compagna dell’uomo e le figlie Laura ed Elisa. Con il trascorre delle ore e trascorsa la notte, la situazione ieri è sembrata essersi stabilizzata.
"Abbiamo avuto davvero tanta paura - racconta Mario Campanella - anche per il fatto che all'inizio nessuno in ospedale ci diceva nulla circa le reali condizioni di Renato. Il quadro clinico è senza dubbio rassicurante, anche se i medici non hanno escluso un eventuale intervento chirurgico per risolvere questo problema alle coronarie. Se mio fratello è ancora vivo lo deve alla prontezza di riflessi di un veterinario, il dottor Paolo Pierucci, e al suo amico Fabio Persiani che gli hanno fatto il massaggio cardiaco. Vorrei ringraziare - dice ancora Mario - anche una terza persona che tanto ha fatto per Renato in quei momenti drammatici anche se non siamo riusciti ad identificarlo".
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