Passeggia e parla al telefono col fidanzato, la aggrediscono per strapparle l'IPhone: in carcere i baby rapinatori

Passeggia e parla al telefono col fidanzato, la aggrediscono per strapparle l'IPhone: in carcere i baby rapinatori
Passeggia e parla al telefono col fidanzato, la aggrediscono per strapparle l'IPhone: in carcere i baby rapinatori
di Stefano Rispoli
4 Minuti di Lettura
Domenica 13 Febbraio 2022, 05:50

ANCONA - Passeggiava verso casa, mentre parlava al telefono con il fidanzato, quando all’improvviso in due le hanno teso un agguato. L’hanno sorpresa alle spalle: uno le ha coperto gli occhi, l’altro le ha dato una spinta. Un’azione orchestrata, studiata a tavolino: così in pochi attimi il costoso smartphone è sparito, come in un gioco di prestigio.

Che fine abbia fatto non si sa: il cellulare non è mai stato ritrovato.

Ma i baby rapinatori non l’hanno fatta franca: 72 giorni dopo sono stati presi e portati nel carcere minorile, grazie all’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Ancona, su delega della Procura minorile. 

Le ricerche

Gli investigatori, guidati da Carlo Pinto, hanno condotto ricerche certosine per arrivare ai due giovani, italiani di seconda generazione: parlano in slang anconetano, ma le loro famiglie sono d’origine nordafricana. Uno ha 16 anni, l’altro è diventato maggiorenne poche settimane fa. Ad incastrarli sono state le immagini della videosorveglianza incrociate con il riconoscimento fotografico di alcuni testimoni. La ragazza che ha subito l’agguato lo scorso 30 novembre, invece, non li ha visti in faccia: non si è potuta rendere conto di nulla, talmente fulmineo è stato il blitz avvenuto quando ormai era già buio. I due baby delinquenti l’avrebbero seguita da piazza Pertini fino a largo Donatori di Sangue, tra le vie Montebello e Curtatone: qui, secondo gli inquirenti, hanno assalito la loro preda, attirati dal prezioso cellulare, forse con l’idea di rivenderlo e intascarsi qualche centinaio di euro. 
La ricostruzione 
Mentre la studentessa percorreva la scalinata, con la destrezza di veri professionisti del crimine l’hanno accerchiata senza darle nemmeno il tempo di realizzare quello che stava per succederle: le mani davanti agli occhi, uno spintone e in un lampo hanno fatto sparire l’Ihpone. Poi sono scappati di corsa, veloci come saette. Le Volanti della questura dorica erano intervenute tempestivamente per dare la caccia alla coppia di bulletti: non erano ancora le 8 di sera, diversi passanti si sono imbattuti nella ragazza che piangeva e, singhiozzando, raccontava di essere stata rapinata mentre chiacchierava al telefono con il fidanzato. Le ricerche sono andate a vuoto, ma gli investigatori non hanno mai perso la speranza di risalire ai colpevoli. E infatti, dopo oltre due mesi di indagine, incrociando testimonianze e fotogrammi, sono riusciti ad incastrare i due giovani d’origine nordafricana. 
I precedenti
Il loro ghigno non era nuovo alla polizia. Entrambi avevano precedenti per rapina: si divertivano a fare i bulli e taglieggiare i ragazzini più deboli. Ora dovranno rispondere di rapina aggravata dal fatto che l’hanno commessa in concorso e ponendo la vittima nello stato di incapacità di agire. I poliziotti, su disposizione del gip del Tribunale dei Minori, sono andati a prenderli nelle loro abitazioni: il tempo di salutare i genitori e mettersi in viaggio verso l’istituto penitenziario minorile di Bologna. «L’efficace e puntuale coordinamento della Procura per i Minorenni di Ancona ha consentito di dare una risposta significativa ed esemplare a garanzia della sicurezza pubblica», commenta il questore Cesare Capocasa, i cui servizi di controllo anti-degrado e di sicurezza urbana, con l’ausilio dei Reparti Prevenzione Crimine e su impulso della prefettura, hanno permesso di emettere nell’ultimo trimestre del 2021 ben 85 Fogli di via obbligatori, 45 Daspo urbani e 38 avvisi orali. Un duro colpo a bulli, rissaioli, clandestini e soggetti pericolosi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA