La questura declassata, il caso in Regione. Saltamartini: «Servono più poliziotti, andremo a chiederli al Viminale»

La questura dorica a corto di personale
La questura dorica a corto di personale
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 07:20

ANCONA - Uno spiraglio c’è, ma la politica dovrà darsi da fare davvero tanto per riportare la questura dorica ai numeri di un tempo. Contro gli effetti del declassamento deciso dal Viminale nel 2018, che ha portato a un consistente taglio di uomini e mezzi - la bozza ministeriale prevede che nei prossimi anni i poliziotti in servizio presso gli uffici di via Gervasoni caleranno di un altro 20% per scendere per la prima volta sotto quota 200 - ha deciso di muoversi la giunta regionale. Ieri in consiglio Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Polizia locale e alle Politiche integrate per la sicurezza, si è detto favorevole ad accogliere l’istanza avanzata dal Pd e ha garantito che attuerà tutte le iniziative possibili «per verificare quali misure il Ministero dell’Interno intende adottare per soddisfare i bisogni di sicurezza dei marchigiani». 

 
Si tratta di un punto a favore della battaglia condotta dal Corriere Adriatico che ha denunciato la carenza di personale nella questura dorica a seguito di pensionamenti e uscite non adeguatamente reintegrate: meno forze, dunque, non solo per presidiare il territorio - lo stesso Saltamartini aveva spiegato a questo giornale che di notte circolano al massimo due pattuglie della polizia per provincia - ma anche per condurre le attività di intelligence e di prevenzione dei reati. Antonio Mastrovincenzo, capogruppo del Pd, insieme ai consiglieri Mangialardi, Bora, Biancani, Casini, Cesetti e Vitri aveva presentato a ottobre una mozione per impegnare il governatore Francesco Acquaroli e la giunta «a mettere in atto tutte le azioni possibili presso il Ministero dell’Interno e tutte le altre sedi opportune per potenziare, in termini di risorse umane e di mezzi, la questura di Ancona al fine di garantire un efficace contrasto alla criminalità e assicurare un adeguato controllo dell’ordine pubblico». Saltamartini ha risposto che «si può ragionare su un atto dell’assemblea per sollecitare il governo nazionale a garantirci un maggior livello di sicurezza urbana, anche dal punto di vista della percezione dei cittadini», promuovendo un incontro con il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. 
Mastrovincenzo parla di «un risultato importante.

La mozione che abbiamo presentato mesi fa - commenta - verrà portata d’urgenza all’attenzione dell’aula, speriamo già dalla settimana prossima, in modo da impegnare la giunta a rappresentare al Ministero dell’Interno le difficoltà della questura di Ancona. Con un mandato bipartisan, questo atto avrà più forza». Tutte le forze politiche sembrano effettivamente orientate ad appoggiare questa iniziativa. Il consigliere regionale Pd Fabrizio Cesetti, da ex assessore con delega alla Sicurezza, ha ribadito che «il declassamento in terza fascia della questura di Ancona è del tutto ingiustificato perché parliamo di un capoluogo di regione: tutti i procuratori generali che si sono succeduti - ha sottolineato - hanno lanciato l’allarme delle infiltrazioni della criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, nelle Marche e il problema della delinquenza minorile è molto diffuso. Ben venga l’idea di approvare una mozione, possibilmente all’unanimità, per convincere il ministro Lamorgese a porre rimedio a questa situazione intollerabile». Secondo la bozza previsionale del Ministero, gli agenti in servizio presso la questura dorica si ridurranno, da qui ai prossimi 5 anni, di circa il 20%, scendendo a quota 195. Un’ipotesi che ha spinto tutti i sindacati ad opporsi con decisione a quello che considerano un depauperamento inaccettabile. 

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