Quattro casi di Covid, un dirigente contagiato: Comune, incubo cluster

Quattro casi di Covid, un dirigente contagiato: Comune, incubo cluster
Quattro casi di Covid, un dirigente contagiato: Comune, incubo cluster
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Sabato 31 Ottobre 2020, 06:55

ANCONA  - Sono quattro i casi positivi accertati di covid in Comune, tra cui un alto dirigente. E un altro dipendente è in attesa dell’esito del tampone. C’è apprensione a palazzo centrale dove rischia di verificarsi un vero e proprio focolaio. Pare, infatti, che tutti i casi conclamati siano negli uffici dei piani alti di Piazza XXIV Maggio. 

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La notizia del dirigente contagiato è cominciata a serpeggiare nella giornata di ieri tra i corridoi comunali. Ma già nei giorni scorsi si parlava di casi borderline, di dipendenti sintomatici e altri in autoisolamento per contatti avvenuti con i sintomatici. Ad oggi comincia a delinearsi un quadro che aggiunge preoccupazione nell’amministrazione. «Come è noto, le procedure covid sono seguite dall’Asur nelle varie fasi – afferma il Dg Maurizio Bevilacqua – inclusa quella del tracciamento dei contatti nei casi di positività». Sembrerebbe che siano circa una trentina i dipendenti comunali ad essersi messi in quarantena o in isolamento fiduciario in attesa di sottoporsi a tutte le misure previste dal protocollo. E, sempre secondo alcuni vicini agli ambienti di lavoro dove si sono verificati i casi di positività, c’è forte preoccupazione che nei prossimi giorni i numeri possano aumentare. E se a palazzo centrale fa tremare l’idea che possa emergere un cluster di Coronavirus, più tranquilli sono i dipendenti degli uffici periferici dove fino ad ora non sono stati individuati casi sospetti o tanto meno diagnosticati. 

L’allarme è scattato. Lo smartworking anche. Ma la modalità attuale, che prevede una rotazione dei dipendenti a due giorni di lavoro smart a settimana, non accontenta i sindacati di settore. «Chiediamo che venga applicata una forma molto più accentuata di smartworking – afferma il segretario generale Fp Cisl, Luca Talevi – occorrerà fare un’analisi dei settori e degli uffici che maggiormente potranno usufruire del lavoro da remoto, così da non recare disagi alla cittadinanza». 

Da tenere presente che il dipendente può usufruire dell’astensione volontaria svolgendo, se possibile, l’attività lavorativa in smart working.

Mentre la quarantena precauzionale è stabilita in accordo con il medico competente del Comune o su indicazione del medico di famiglia. «Riteniamo che con senso di responsabilità, collaborazione e massima attenzione al rispetto delle regole che possono contenere la diffusione del covid – prosegue Bevilacqua – si possa superare questo momento indubbiamente molto difficile». Ora non resta che attendere i prossimi giorni, per verificare se davvero a Palazzo del Popolo si annidi un focolaio di Covid.

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