Un progetto di recupero
per il convento dimenticato

Un progetto di recupero per il convento dimenticato
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Giovedì 13 Novembre 2014, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 11:32

ANCONA - Ci sarà un progetto per l’ex convento di San Francesco. “La città non l’ha dimenticato”, dice il vicesindaco e assessore al Centro storico Pierpaolo Sediari.

Le assicurazioni arrivano a stretto giro di posta dopo le esternazioni del consigliere Stefano Tombolini di Sessantacento. L’antico manufatto, tra via Fanti e via Orsini, è ridotto a un cumulo di rovine. In completo degrado e abbandono addirittura dall’ultima guerra. In occasione de “I luoghi del cuore 2014” del Fai, Sessantacento si è fatta promotore dell'iniziativa sposando la causa dell’ex convento.

L’intero edificio, spiega Tombolini, è “indecorosamente sull’orlo del collasso”.

Ma, dopo aver chiesto di poter procedere alla pulizia “a nostre spese” delle aree “al momento invase da erbe infestanti” ancora, spiega Tombolini, “non abbiamo avuto risposta formale dagli uffici comunali, se non telefonate fatte di vaghi “dobbiamo valutare”. Purtroppo mi sembra che più che valutare si stia aspettando il crollo, perché il problema si risolva semplicemente da solo; in fondo bisogna avere solo la pazienza di aspettare che la natura faccia il suo corso”.

Vecchia storia. Nel 1995 hanno provato a metterci le mani gli architetti Massimo e Gabriella Carmassi di Firenze. Il progetto, fra interventi di consolidamento e di recupero, costava però la bellezza di 35 milioni di euro. L’idea rimase perciò in stand by fino all’ipotesi di riadattarne almeno il chiostro a giardino d’inverno.

Progetto inserito lo scorso anno nel piano particolareggiato del centro storico con l’ok del soprintendete Gizzi . “Sono contento che il consigliere Tombolini si sia accorto dell’esistenza del vecchio convento. Meglio tardi che mai”, ironizza il vicesindaco. “Con il nuovo anno e con i mezzi a nostra disposizione inizieremo a ragionarci. L’ex refettorio - spiega Sediari - è l’unica parte dell’edificio che sta in piedi. Serve un progetto e non costerà poco”.

Per il consigliere di Sessantacento, l’ex convento è “un luogo fondamentale per il centro storico cittadino che può e deve essere valorizzato in chiave turistica e urbana e deve essere ridato ai cittadini tutti e soprattutto ad un quartiere che da anni ormai ne soffre l'ingombrante presenza senza poterlo vivere.

Una situazione indecorosa, pensando all'importanza e all'imponenza dell'opera che dovrebbe essere al centro dell'agire amministrativo e politico”.

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