Passi avanti per il Waterfront: l'ex palazzina Fincantieri rinasce come Cnr, via libera dalla giunta

Il rendering con la nuova sede Crn (a sinistra) all'ex direzione Fincantieri
Il rendering con la nuova sede Crn (a sinistra) all'ex direzione Fincantieri
di Massimiliano Petrilli
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 09:59

ANCONA - L’ex direzione Fincantieri può essere trasformata nella nuova sede del Centro Nazionale delle Ricerche-Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (Cnr-Irbim). Il progetto, che fa parte del disegno Iti-Waterfront, ha ottenuto il via libera della Giunta regionale così da poter «esprimere, ai fini dell’intesa Stato-Regione, parere favorevole alla realizzazione dell’intervento e della relativa variante urbanistica».

L’investimento da 1,5 milioni, di cui 480mila euro cofinanziato dal Cnr come previsto dall’intesa Iti-waterfront, permetterà di riusare la palazzina costruita nel 1959 ed utilizzata come sede della direzione Fincantieri. «Il progetto consiste in un recupero funzionale dell’immobile, stante il cambio parziale di destinazione d’uso, e la completa rifunzionalizzazione degli ambienti, l’adeguamento sismico dell’edificio attraverso l’inserimento di isolatori sismici alla base dell’edificio, la modifica essenziale dell’involucro edilizio al fine dell’efficientamento energetico globale, la totale revisione degli impianti, l’inserimento di un impianto di automazione a gestione dei carichi energetici e delle utenze interne». 
Il progetto prevede inoltre una sopraelevazione per una parte del piano terzo (non finito nella realizzazione del 1959) per la realizzazione di sale conferenze ad uso interno e un ampliamento sul fronte di ingresso (lato corto che affaccia sull’area Fincantieri).

L’edificio verrà inoltre dotato di un impianto fotovoltaico necessario per far fronte alle esigenze della struttura, in termini di recupero di energia da fonte rinnovabile, e al contempo per ottenere un contributo essenziale in termini di risultato globale. I lavori di riqualificazione, avevano sottolineato i vertici del Cnr-Irbim alla consegna delle chiavi dell’immobile avvenuto ad aprile 2018, «avranno lo scopo di valorizzare la bellezza di questo luogo e di renderlo fruibile sia per le attività di ricerca scientifica sia per la città, con spazi che potranno essere utilizzati dalla comunità oltre che dalle scuole con cui abbiamo un intenso programma di scambio e formazione. Il Cnr di Ancona svolge un ruolo importante nella definizione di progetti con i Paesi dell’area balcanica relativamente alla gestione delle risorse alieutiche legate all’attività della pesca e, più in generale, agli studi oceanografici. Avremo spazi adeguati per gli otto laboratori di moderna concezione, tecnologicamente innovativi e per ospitare meeting internazionali per training verso gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che interagiscono sempre più con gli Stati europei e in cui l’Italia e Ancona svolgono un ruolo centrale». Il trasloco consentirà inoltre all’Autorità di sistema portuale di riutilizzare l’area di oltre 2mila mq del Mandracchio (dove ha sede adesso il Cnr) per le attività portuali.

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