ANCONA - «La situazione in casa è degenerata nel 2018 quando le violenze sono diventate sempre più frequenti. La sua rabbia scattava all’improvviso. Mi ricordo che un giorno si è messo in mezzo nostro figlio, aveva 6 anni. Il mio ex gli ha detto: “tu non ti devi permettere” e l’ha schiaffeggiato». È lo stralcio della testimonianza resa ieri in udienza da una 42enne, parte civile nel processo che vede imputato il suo ex compagno, un 49enne, per maltrattamenti in famiglia. I fatti, avvenuti quando la coppia abitava a Loreto, comprendono un lasso di tempo compreso tra il 2013 e il 2018.
Le lacrime
«Lui dava in escandescenza per niente - ha detto la vittima in aula, tra le lacrime -, rompeva tutto quello che trovava in casa, mi minacciava e insultava davanti ai nostri tre figli, tuttora minorenni.
«Se non facevo quello che diceva lui - ha continuato la donna - mi minacciava di uccidere i bambini. Ecco perché ho avuto paura a denunciare». L’episodio che ha portato alla denuncia è all’8 ottobre 2018, quando la famigliola si trovava in auto. Stava guidando l’imputato.
«Con una mano teneva il volante - ha ricordato la parte civile - e con l’altra mi sferrava pugni sul viso e sul corpo. Mi ha fatto sbattere la testa contro il vetro del finestrino. Accelerava e poi di colpo frenava, i bimbi andavano avanti e indietro sul sedile. E lui diceva: “State zitti sennò vi ammazzo”». Il giorno dopo la donna era andata a sporgere denuncia. Ma non sarebbe stata la fine delle violenze. L’imputato l’avrebbe poi anche minacciata «di far saltare in aria l’auto». Lui rigettata ogni contestazione, il processo è stato aggiornato.