L'ex compagno e l'amico a giudizio per stalking, anche 50 telefonate ogni notte alla donna: «Vai con l'avvocato? Ti stupro»

L'ex compagno e l'amico a giudizio per stalking, anche 50 telefonate ogni notte alla donna: «Vai con l'avvocato? Ti stupro»
L'ex compagno e l'amico a giudizio per stalking, anche 50 telefonate ogni notte alla donna: «Vai con l'avvocato? Ti stupro»
di Federica Serfilippi
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Giovedì 21 Aprile 2022, 01:50

ANCONA - «Il mio ex è sempre stato possessivo e aggressivo. Dal 2020, da quando ho un nuovo compagno, ho subito continui pedinamenti e persecuzioni. Ma anche insulti, minacce e telefonate: in una notte potevo riceverne anche una cinquantina». È la testimonianza resa ieri in aula da una donna albanese di 38 anni, parte civile al processo dove è imputato per stalking il suo ex compagno, connazionale poco più grande di lei e padre di suo figlia. 

L’amico 

A rispondere dello stesso reato è anche un amico dell’uomo, romeno, che per la procura avrebbe concorso talvolta negli atti persecutori con vittima non solo la 38enne, ma anche il suo nuovo compagno, un avvocato falconarese.

Quest’ultimo è parte civile al processo con il legale Laura Versace, la donna con l’avvocato Gabriella Semeraro. Ieri mattina, davanti al giudice Carlo Cimini, si è aperto il dibattimento. A testimoniare, tra gli altri, la parte offesa: «Quando ho conosciuto il mio nuovo compagno – ha raccontato la donna – ho detto al mio ex (con cui la relazione era finita da tempo, ndr) di lasciarmi fare la mia vita. Da allora sono iniziate le persecuzioni: ci sono stati insulti, pedinamenti, messaggi inviati per denigrare la figura del mio fidanzato. Mi diceva che ero una poco di buono, che non riuscivo ad occuparmi più di mia figlia». Un giorno, nell’autunno del 2021, la coppia era uscita dalla regione per una trasferta nel Lazio dovuta al lavoro dell’avvocato. In quell’occasione, s’erano presentati i due co-imputati. L’albanese avrebbe detto all’ex: «Ti butto giù i denti, oggi lui (il tuo compagno, ndr) diventa una prostituta». Alla fine erano dovuti intervenire i carabinieri. L’ex della 38enne si sarebbe anche appostato più volte, stando al quadro accusatorio, sotto lo studio del professionista e sotto casa sua. Anche lui avrebbe ricevuto insulti e ingiurie: «Ti faccio diventare un avvocato di plastica, ti intreccio». Stando alla denuncia della donna, ci sarebbero stati pure dei pedinamenti: nell’agosto del 2020, in una stazione di servizio di Falconara, l’albanese avrebbe tentato di speronare con la propria auto quella su cui viaggiava la ex con la figlioletta di pochi anni. Inoltre, avrebbe urlato alla donna, in lingua albanese: «Ti stupro». Attualmente, l’ex compagno (difeso dall’avvocato Nicola Cagia) si trova agli arresti domiciliari, il co-imputato romeno (assistito dal legale Stefano Brugiapaglia) ha il divieto di avvicinamento alla donna. La prossima udienza è stata fissata per il 24 maggio. 

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