ANCONA - Minacce con il gesto del taglio della gola, la messa in mostra di un tirapugni, plurime richieste di denaro e percosse ai danni di un gruppo di ragazzi, alcuni dei quali gravati da deficit cognitivi. C’è tutto questo nell’inchiesta della procura minorile che ha fatto finire davanti al giudice sette imputati, di età compresa tra i 17 e i 20 anni e tutti residenti ad Ancona. Si tratta di giovani (sei maschi e una femmina) che all’epoca dei fatti – tra il 2018 e il 2020 – erano minorenni. Sette le persone offese: sei ragazzini e una mamma, presa di mira nel dicembre del 2019 da uno degli imputati dopo essere accorsa a piazza d’Armi per prendere le difese del figlio tartassato dai bulli.
Il rinvio
«Vuoi un pugno anche te? Ti buttiamo nel cesso.
Schiaffi e sputi
In tre sono accusati di percosse ai danni di un 17enne: stando alla procura due avrebbero schiaffeggiato e sputato contro la vittima, il terzo avrebbe incitato la violenza, senza fermarla. Le accuse più gravi sono nei confronti di due imputati: uno deve rispondere di stalking per aver tartassato un 19enne, tra minacce, provocazioni e percosse: «ti ammazziamo e ti mettiamo dentro a quei sacchi». A un altro sono stati contestati gli atti persecutori e l’estorsione nei confronti di un 17enne, a cui sarebbero stati spillati soldi sotto la costante minaccia: «Ti tiro un pugno che ti rientrano naso e denti».