Ancona, «Ninfomane, stai lontana da nostra figlia». E giù botte: genitori condannati

Ancona, «Ninfomane, via da nostra figlia». E giù botte: genitori condannati
Ancona, «Ninfomane, via da nostra figlia». E giù botte: genitori condannati
di Federica Serfilippi
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Sabato 4 Febbraio 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 11:29

ANCONA - Botte alla ragazza con cui la figlia 12enne aveva intessuto un’amicizia particolare: condannati i genitori della minore. Sette mesi la ciascuno la pena stabilita dal giudice nell’ambito del processo incardinato per lesioni personali aggravate. Parte offesa risultava essere una 23enne anconetana. All’inizio si procedeva anche per stalking, ma nel corso dell’ultima udienza la vittima aveva deciso di ritirare la querela. 

Il racconto

La 23enne, che non si è costituita parte civile, rispondendo alle domande della procura aveva fatto luce sui due episodi di lesioni, avvenuti il 16 e il 23 maggio 2019.

Episodi che sarebbero accaduti in un contesto delicato. I due imputati, entrambi sulla quarantina e difesi dall’avvocato Andrea Nocchi, non avrebbero infatti gradito l’amicizia che legava la loro figlia, allora 12enne, con la ragazza. Come emerso in udienza, si sarebbe trattato di una simpatia coltivata quasi esclusivamente sui social e non sfociata mai in una frequentazione vera e propria. Ma comunque, i genitori dell’adolescente sarebbero intervenuti per mettere fine al legame, soprattutto a causa della differenza di età tra le due, che si erano conosciute alle giostre di piazza d’Armi, scambiandosi i rispettivi numeri di cellulare. 

Il primo episodio

L’episodio del 16 maggio: «Stavo aspettando l’autobus per scuola - ha detto la 23enne - quando mi è stato tirato un calcio sulla mano». Era andata al pronto soccorso dopo essere uscita da scuola: 30 giorni di prognosi per un dito rotto. Sul bus era poi salita come una furia anche la mamma della 12enne: «Mi ha minacciato e lanciato insulti omofobi». La ragazza sarebbe stata additata anche come «ninfomane». 
Il 23 maggio l’aggressione nel campetto di una chiesa anconetana, dove s’erano presentati i genitori della 12enne: «Sono stata colpita con schiaffi sul mento e sulla faccia». Cinque giorni di prognosi che avevano portato il gip alla misura del divieto di avvicinamento degli imputati alla 23enne, che aveva sporto denuncia. 

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