Ancona, calci, pugni e testate agli animalisti durante il sit-in: «Circensi da condannare»

Ancona, calci, pugni e testate agli animalisti durante il sit-in: «Circensi da condannare»
Ancona, calci, pugni e testate agli animalisti durante il sit-in: «Circensi da condannare»
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 14:19

ANCONA - Calci, pugni, testate a tre animalisti che volevano inscenare un sit-in di protesta contro il circo e il trattamento riservato a lama, cammelli e canguri che, a detta loro, erano tenuti in condizioni pessime. Per l’aggressione che si consumò nel parcheggio dello stadio Del Conero il 10 luglio 2017 sono finiti a processo due fratelli d’origine albanese, un 48enne e un 37enne, accusati di lesioni personali. 

La ricostruzione 

In quel caldo pomeriggio estivo 7 animalisti, fra cui 3 donne, decisero di andare a manifestare contro il circo “Millennium”.

Tre di loro furono subito affrontati e assaliti dai fratelli albanesi e da altre persone, almeno così sostiene l’accusa. «Siamo stati aggrediti brutalmente e portiamo i segni addosso» raccontarono all’epoca alla polizia, intervenuta sul posto, le vittime, un 57enne e un 70enne anconetani e un 31enne pescarese. Secondo la loro ricostruzione, non ebbero neppure il tempo di srotolare gli striscioni: prima sarebbero stati circondati e insultati dalle donne del circo, poi sarebbero arrivati gli uomini. Dalle parole si passò rapidamente ai fatti: scoppiò una rissa sanguinosa nel parcheggio dello stadio, sedata dall’arrivo delle Volanti. I tre manifestanti finirono all’ospedale di Torrette: il 31enne con 30 giorni di prognosi per una frattura allo zigomo, il 57enne con un trauma cranico e il setto nasale rotto (25 giorni) e il 70enne, buttato a terra e preso a calci e pugni, con 40 giorni di prognosi per le fratture al naso, un trauma cranico e varie contusioni. Solo in due, però, hanno deciso di costituirsi in giudizio tramite l’avvocato Giuliano Natalucci: chiedono un risarcimento complessivo da 22mila euro. I due fratelli albanesi, difesi dall’avvocato romano Benedetto Valerio, respingono le accuse: sostengono di aver reagito per legittima difesa perché il primo a sferrare pugni sarebbe stato uno degli animalisti. Il pm ha chiesto per entrambi gli imputati la condanna a 4 mesi. Deciderà il giudice Antonella Passalacqua nella prossima udienza, fissata per il 13 luglio. 

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