Ancona, preso il piromane delle chiese
«Prima gli italiani, basta aiuti ai migranti»

Ancona, preso il piromane delle chiese «Prima gli italiani, basta aiuti ai migranti»
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Sabato 5 Maggio 2018, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:50
ANCONA - Sarebbe un disoccupato di 57 anni residente a Chiaravalle l'autore di quattro principi di incendio appiccati in altrettante chiese di Ancona tra il 4 settembre e il 20 novembre dell'anno scorso. Gli investigatori della Digos della questura di Ancona lo hanno denunciato a piede libero per i reati di danneggiamento seguito a incendio, minacce aggravate a due parroci e all'Arcidiocesi di Ancona e anche per possesso di segni distintivi contraffatti.



Dalla perquisizione domiciliare eseguita nei giorni scorsi a Chiaravalle è spuntato infatti anche un portatessera dell'Arma dei carabinieri, di quelli che si trovano liberamente in commercio, oltre a uno sfollagente, a un'agenda con l'immagine di Papa Francesco, una pistola giocattolo senza tappo rosso e un ex voto di Santa Maria Goretti.  Il movente dei raid incendiari sarebbe legato al risentimento che l'uomo (G. E. le sue iniziali) aveva maturato nei confronti della Curia dorica e di alcuni parroci, in particolare di Varano e Camerano, per le loro posizioni di apertura e accoglienza nei confronti dei migranti, un risentimento accentuato dalla sua condizione di disoccupato.

Non a caso nelle lettere anonime spedite ai due parroci e all'Arcidiocesi si chiedeva di aiutare prima gli italiani rispetto agli stranieri, in un collage di scritte in stampatello e ritagli di giornale in cui erano riprodotti anche i simboili di Forza Nuova e della Lega, movimento e partito estranei alla vicenda. Il disoccupato chiaravallese, che in passato aveva lavorato come custode nel centro pastorale di Sirolo, davanti ai poliziotti ha negato di essere l'autore degli incendi, pur ammettendo di essere un simpatizzante della Lega e di Forza Nuova, per le le loro posizioni a difesa dei valori e della tradizione italiana.
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