Ancona, preso il capo della banda
delle slot: 35 colpi in soli cinque mesi

Ancona, preso il capo della banda delle slot: 35 colpi in soli cinque mesi
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 1 Settembre 2018, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 17:37
ANCONA - L’unico della banda ancora latitante, il capo riconosciuto, si faceva chiamare Cartus, “Cartuccia” in romeno. Ma adesso neppure lui - all’anagrafe Silviu Dima, 33 anni - potrà dedicarsi alla specialità della casa, i furti con spaccata ai danni di sale slot, tabaccherie, bar e aziende. La caccia avviata dai carabinieri di Osimo dopo l’arresto degli altri componenti di una gang romena arrivata in Italia da Galati, provincia della Romania ad alto tasso di criminalità, si è conclusa ad Alessandria, dove Cartus s’era rifugiato con un altro gruppo di rom, magari pronto a ricostituire una banda per compiere altre spaccate tra negozi, capannoni e stazioni di servizio.
Tra gennaio e maggio avrebbero commesso 35 furti, Silviu Dima e i suo compari, almeno secondo le indagini dei carabinieri della compagnia di Osimo, che individua la banda dei romeni come responsabile di una serie di colpi messi a segno soprattutto nella zona di Ancona (in particolare tra Numana, Sirolo, Osimo, Castelfidardo e Filottrano) ma anche nelle province di Pesaro-Urbino, Macerata, Ascoli, Fermo e Teramo.
  
La banda rubava auto e furgoni, li usava come arieti per entrare in bar e tabaccherie e portare via gli incassi, puntando soprattutto alle slot machine. Le Procure interessate avevano chiesto e ottenuto ordinanze di custodia cautelare. Tra marzo e luglio scorso l’indagine dei carabinieri di Osimo denominata Crash, dalle modalità dei furti con spaccata, aveva fruttato già alcune retate. A marzo era stato arrestato Stanica Broasca, per il furto di una Mercedes a Padiglione di Osimo. Due mesi fa altri quattro componenti della banda (George Lupoae, 25 anni, Costel Isac, 21, Iulian Gicu Dobre, 21 ,e Cezar Dimitriu, 33) erano stati fermati dai carabinieri, per la notifica di un’altra ordinanza d’arresto, all’uscita del tribunale di Pesaro. Brindavano alla scarcerazione dopo un patteggiamento.
Mancava all’appello però il presunto capo dell’organizzazione criminale. Silviu “Cartus” Dima, dimorante ad Alba Adriatica, sulla costiera teramana, era stato identificato dagli investigatori dai filmati registrati dalla videosorveglianza e da altri accertamenti tecnici. Il 13 marzo era con Borasca a Padiglione, ma era fuggito a piedi. Il suo nome figurava perciò in una nuova ordinanza di custodia cautelare, chiesta e ottenuta dal pm di Ancona Rosario Lioniello, in cui per altro la Procura alza il tiro contestando a tutti i componenti della gang romena - anche a quelli già in carcere per furto aggravato - il reato di associazione per delinquere finalizzata in modo continuato alla consumazione di molteplici furti: 35 in tutto tra quelli necessari per procurarsi le auto e le spaccate nei negozi.
 
I carabinieri del Norm di Osimo sono riusciti a localizzare Silviu Dima in Piemonte e hanno girato la dritta giusta ai colleghi di Alessandra, che insieme alla polizia sono riusciti ad arrestare Cartus e a notificargli l’ordinanza d’arresto, che allunga il suo curriculum criminale. L’arresto è avvenuto mercoledì, in un posto di blocco alla periferia di Alessandria. Il latitante era con altri tre giovani rom, estranei ai colpi tra Marche e Abruzzo. Gli investigatori sospettano che si trattasse di nuove reclute, con cui ricostituire la banda.
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