Ancona, la preside del liceo Rinaldini, Angelia Baione, accerchiata da una baby gang. Insulti e minacce: «Ti brucio la scuola»

Ancona, la preside del liceo Rinaldini, Angelia Baione, accerchiata da una baby gang. Insulti e minacce: «Ti brucio la scuola»
Ancona, la preside del liceo Rinaldini, Angelia Baione, accerchiata da una baby gang. Insulti e minacce: «Ti brucio la scuola»
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 17:47

ANCONA - «Avanti, picchiami se hai il coraggio». Un ghigno beffardo, negli occhi il fuoco della sfida. Poi, la minaccia: «Ti brucio la scuola». La preside, impaurita, si è barricata nella banca in cui era andata a sbrigare delle commissioni. Da lì ha chiamato il numero unico d’emergenza 112. Fuori, un nutrito gruppo di ragazzini inveiva contro di lei. Insulti, parolacce, intimidazioni d’ogni genere. Fino all’arrivo della polizia.   Angelica Baione, preside del liceo classico Rinaldini, si dice esterrefatta. «Sono stata aggredita da una baby gang in piazza Roma», racconta. È successo lunedì pomeriggio. Tutto è nato, spiega, dal fatto che è stata riconosciuta in centro e accerchiata da un’orda di adolescenti. «Quella è la preside del classico», gridavano, manco fosse una star. Attenzioni poco gradite dalla dirigente scolastica che si è rivolta a una ragazzina piuttosto su di giri, riprendendola con una frase («Se fossi tua madre, ti prenderei a schiaffi») che ha scatenato la reazione dei bulletti. «Un minorenne mi ha minacciato insieme a una studentessa, volgare come poche - racconta la professoressa Baione -. Erano un cinquantina, ho riconosciuto anche un paio di miei alunni. Mi sono barricata in banca fino all’arrivo della polizia.

Anche davanti alle forze dell’ordine i ragazzini continuavano ad inveire.

La provocazione

Uno mi provocava, dicendo: «Se hai il coraggio prendimi a schiaffi». Un’altra ragazzetta ha urlato: «Te brucio la scola», in anconetano. Un’altra ancora minacciava di picchiarmi. Il tutto davanti ai poliziotti che hanno chiesto a me le generalità, invitandomi a non provocare quei minori abbandonati a se stessi, che parlano a stento l’italiano». Gli agenti hanno poi riportato la calma: hanno identificato parte dei ragazzini, ma per ora non sono stati presi provvedimenti. Tuttavia, ieri la dirigente scolastica ha deciso di presentarsi in questura per rappresentare la situazione che si vive in città. «Il centro è ostaggio della peggio gioventù - sottolinea la professoressa Baione -. Piazza Roma è in mano a una schiera di ragazzotti e ragazzotte che si sentono impuniti». La preside del Rinaldini aggiunge che lunedì sera è tornata in piazza Roma «e quei ragazzini erano ancora là. Occupavano la piazza. Ma dove sono gli anconetani? Dove sono i genitori? E l’amministrazione? A chi viene da fuori, come me, questa città sembra abbandonata al suo destino». La maleducazione dei giovani non ha confini. Ieri mattina la preside è stata testimone di un altro episodio da censurare: era in viaggio sul bus numero 44 quando a bordo è salita una ragazzina con la sigaretta accesa. «L’ha spenta sul sedile, danneggiandolo - racconta -. L’ho ripresa e mi ha bestemmiato in faccia. Episodi come questi, mi ha spiegato l’autista, capitano tutti i giorni. Ma è possibile?». 

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