Le Poste perdono altri pezzi, centro multiservizi a rischio: tremano gli 80 lavoratori

Le Poste perdono altri pezzi, centro multiservizi a rischio: tremano gli 80 lavoratori
Le Poste perdono altri pezzi, centro multiservizi a rischio: tremano gli 80 lavoratori
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 09:32

ANCONA - Negli ultimi 8 anni, il personale stabile di Poste Italiane nelle Marche è diminuito di circa 1000 unità: si è passati dai circa 3800 dipendenti del 2013 ai 2800 del primo semestre 2021. È l’allarme lanciato da Segreterie Regionali Slc Cgil, Failp Cisal Confsal Com Ugl Com.

Gli Uffici Postali sono attualmente 409 ovvero meno 66 dal 2008 ad oggi ma ancora 30 di questi sono chiusi o aperti a giorni alterni, conseguenza delle razionalizzazioni “temporanee” a causa del Covid e del terremoto. «La verità - rimarcano i sindacati - è che il personale negli uffici è insufficiente e non c’è abbastanza forza lavoro per riaprirli tutti». Con più attenzione verso il nostro territorio, proseguono, «l’Azienda avrebbe potuto riconoscere, attraverso le cosiddette Politiche attive del lavoro, un numero più consistente di risorse da inserire negli uffici così da bilanciare, almeno in parte, le uscite per pensionamenti ed esodi dalla sportelleria».

A conferma del caos attuale, sono le lunghe code fuori dagli Uffici postali e gli episodi di aggressione verbale e fisica nei confronti degli operatori di sportello.

A rischio, ad oggi, anche il Centro Multiservizi di Ancona, 80 lavoratori in tutto (all’inizio erano 145). Il centro si occupa di antiriciclaggio, antifrode on line ed off line: un servizio a valore aggiunto ed opera in collaborazione con le Autorità Giudiziarie. Ancora i sindacati: «Questa struttura sta perdendo la propria centralità con ricadute significative rispetto ai propri livelli occupazionali formati da risorse altamente qualificate. Alcune lavorazioni sono già state accentrate a Roma ed altre esternalizzate. Occorre invertire il trend». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA